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      ??? ??se??, annorum cursus et stellarum dispositiones. In queste ultime due parole si potrebbe forse ravvisare un accenno alle costellazioni; ma (data l'epoca tarda del libro) non sembra neppure improbabile che vi si nasconda il concetto astronomico della previsione dei movimenti celesti, o fors'anche il concetto astrologico delle configurazioni reciproche dei sette pianeti. Comunque si voglia intender la cosa, il potere di conoscer tutte le stelle, di numerarle, e di distinguerle coi loro nomi č riservato a Dio solo, che conta il numero delle stelle, e tutte le chiama coi nomi loro (Ps. CXLVII, 4)178. Dio solo ha piena cognizione delle leggi che governano il cielo, e il potere di regolare l'azione che esso esercita sopra la terra (Job XXXVIII, 33).
      31. Esaminando le cognizioni astronomiche dei popoli primitivi, si trova che certi gruppi di stelle meglio definiti e pių cospicui eran pių o meno conosciuti da tutti. La Grande Orsa č stata notata e denominata non solo dalle tribų abitanti le regioni artiche della terra, ma anche, per quanto si sa, da tutti i popoli della zona temperata boreale. La splendida costellazione di Orione colla sua forma cosė caratteristica, e il gruppo delle Plejadi cosė serrato in breve spazio, si trovano nella cosmografia di tutti i popoli della zona torrida, e delle zone temperate in entrambi gli emisferi. Pertanto anche presso gli Ebrei troviamo conosciute le costellazioni dell'Orsa e di Orione, le Plejadi, ed assegnato a ciascuna un proprio nome, che pių d'una volta occorre nell'Antico Testamento.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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