Ora gli stessi Arabi hanno dato a tali tre stelle il nome di benatnasch, che è quanto dire figliuole del nasch. Ciò richiama alla mente subito i figliuoli dell''ajisch nominati presso Giobbe (XXXVIII, 32). E questo è certamente un parallelismo degno di osservazione.
41. Molta luce sulla questione non si può derivare dalle più antiche versioni. In quella dei LXX presso Giobbe (IX, 9) è incerto quale dei tre nomi corrisponda all''asch del testo ebraico204; presso Giobbe (XXXVIII, 32) 'ajisch corrisponde ad ?spe???. La Vulgata ha nel primo luogo Arcturum invece di 'asch e nel secondo Vesperum invece di 'ajisch. L'identificazione con Vespero non sembra credibile, perchè che cosa sarebbero in questo caso i figliuoli di Vespero? Invece quando (come è probabile) Arcturum si supponga qui posto per errore205 invece di Arcton, avremmo almeno in una delle traduzioni della Vulgata una conferma della opinione di Aben Ezra.
L'antica versione siriaca della Bibbia, detta Peschito, in entrambi i luoghi di Giobbe, invece di 'asch e di 'ajisch pone Ijutho. Questa è una costellazione nota ai Siri, della quale si trova menzione nelle opere di S. Efrem e di altri scrittori di quella nazione. Si è supposto da vari dotti orientali che Ijutho sia da identificare colla stella lucida dell'Auriga, l'a?? dei Greci, in latino da noi detta Capella. Perciò Hyde ed Ewald hanno creduto che l''ajisch di Giobbe fosse da ritenere equivalente a Capella; della quale poi i figliuoli nominati da Giobbe sarebbero le piccole stelline poco distanti ?, ed ? dell'Auriga, che i Greci in antico, ed oggi anche noi chiamamo i capretti.
| |
Arabi Giobbe Giobbe Giobbe Vulgata Arcturum Vesperum Vespero Vespero Arcturum Arcton Vulgata Aben Ezra Bibbia Peschito Giobbe Ijutho Siri S. Efrem Ijutho Auriga Greci Capella Hyde Ewald Giobbe Capella Giobbe Auriga Greci
|