Dal medesimo punto come polo, prendendo un'apertura di compasso che abbracci sul globo 32° di circolo massimo, si descriva una circonferenza. Entro questa si troveranno tutte le stelle, che non erano visibili sull'orizzonte della Palestina (o in generale dei luoghi posti sotto il parallelo 32° Nord) nello stesso anno 750 avanti Cristo. Se poi fuori di essa circonferenza, dal medesimo polo, se ne descriva un'altra distante da quella di 20°, avremo così delimitato sul globo fra le due circonferenze una zona sferica della larghezza di 20°. Entro questa saranno comprese tutte le stelle, che l'anno 750 avanti Cristo culminavano in Palestina ad un'altezza minore di 20° sull'orizzonte australe; tali pertanto, da doversi fra esse cercare la costellazione designata col nome di chadrê theman, o penetrali dell'Austro.
49. Ora, percorrendo la detta zona, si troverà che per tre quarti della sua estensione essa è piuttosto povera di stelle cospicue, e non contiene alcuna costellazione veramente importante. L'altro quarto invece, che comincia con a Argus (Canopo) e termina con a Centauri, è per numero e per splendore di stelle grandi la più brillante regione del cielo, quella che Alessandro Humboldt chiamò la gioja del cielo australe214. In uno spazio, che abbraccia meno di 1/30 di tutto il cielo, si vedono qui 5 stelle di prima grandezza (fra cui Canopo, la più luminosa dopo Sirio), mentre nell'intero firmamento di tali stelle non ne esistono che circa 20. Inoltre vi sono altre 5 stelle della 2ª grandezza, delle quali tutto il cielo non ne ha che circa 60. Nè manca copia abbondante di stelle minori fino all'ultimo limite di quelle che son visibili all'occhio nudo215. Tutte queste stelle formano una splendida ghirlanda, che ha per isfondo la parte più densa e più brillante della Via Lattea.
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