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      Fai tu uscir fuori mazzaroth al suo tempo, e conduci tu l''ajisoh coi suoi figliuoli?" - Nel quarto libro dei Re (XXIII, 5) si legge di re Giosìa, che sterminò quelli i quali onoravano d'incensi Baal, "il Sole, la Luna, mazzaloth, e tutta la milizia del cielo".
      Le antiche versioni ci danno poco ajuto a proposito di queste parole: e convien dire che già i LXX ne ignorassero il significato, perchè in entrambi i luoghi non tradussero, ma semplicemente trascrissero µa??????. Così pure abbiam ragione di credere facesse Aquila. La Vulgata nel primo dei due passi ha Luciferum, nel secondo duodecim signa. Simmaco tradusse s???p?s???ta232. S. Giovanni Crisostomo con molti altri spiega ??d?a, ma avverte che secondo altri µa?????? è il cane celeste, vale a dire Sirio.
      58. Non è neppure, ben sicuro se si tratti di una sola cosa o di più cose. Certamente la desinenza in oth sembrerebbe indicare un plurale, e cosi han pensato i più degli interpreti. Tuttavia è da notare che presso Giobbe (XXXVIII, 32) si legge nel testo massoretico: hathotsì mazzaroth be'ittô, ed in esatta corrispondenza presso i LXX ? d?a????e?? µa?????? ?? ?a??? a?t??; che in italiano si può tradurre soltanto per fai tu uscir fuori mazzaroth al suo tempo? Dove manifestamente si considera mazzaroth come una cosa unica. Potrebbe pertanto questa parola esser considerata come un plurale di forma, ma non di significato, caso non infrequente nella lingua ebraica233. Se ci poniamo da questo punto di vista, non ci parrà più assurdo supporre che mazzaroth possa anche rappresentare un astro unico.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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