La prima dicevasi guardia della sera o il principio delle guardie, la seconda guardia di mezzo, la terza guardia del mattino261. Si trova poi nominata nell'Antico Testamento anche la metà della notte262.
78. Il mattino in senso lato è generalmente indicato con boqer, che però si applica più particolarmente alla prima luce. Il crepuscolo o nescheph del mattino viene pure chiamato schachar, equivalente ad aurora. Come due sere, così avevano gli Ebrei due aurore, separate da una fase intermedia del crepuscolo mattutino, ben schacharajim263.
79. La parola jom, come presso di noi l'equivalente giorno, era usata per indicare l'intiero nycthemeron ed anche solo la parte illuminata di esso, cioè il giorno naturale. Secondo Gesenius il nome sarebbe derivato dal calore del Sole. Unica e frequente divisione del giorno naturale è data dal mezzodì, tsaharajim: parola derivata da tsahar, che probabilmente significa splenduit, luxit (in arabo apparire). Essa è il duale di tsohar, luce. Adunque tsaharajim vorrebbe dir doppia luce, e sarebbe un modo di esprimere la massima luce del giorno. Ewald però è d'opinione, che si debba metter questo duale con quelli già sopra notati della sera e dell'aurora; indicherebbe pertanto tsaharajim, due parti del giorno che immediatamente precedono e seguono il punto di mezzodì. Di tali due parti non si potrebbe indicar la durata, non essendo limitata da alcun fenomeno speciale264.
80. Ma la divisione del giorno in due sole parti è insufficiente nella pratica. Perciò gli Ebrei si aiutavano con altre designazioni in modo indiretto.
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