Noi troviamo dapprima i due momenti, avanti e dopo mezzodì, in cui nel Tempio si soleva offrir il sacrifizio detto minchah265. Quanto distassero dal mezzodì non si può rilevare. - Altre indicazioni del medesimo genere sono nel calore del giorno o nel calore del Sole266: il declinare del giorno267: l'avvicinarsi della sera268, il tempo di mangiare269.
Che questo semplice modo di designare le epoche della giornata potesse bastare per lungo tempo ad un popolo di pastori e di agricoltori, ne abbiamo prova dall'esperienza nostra quotidiana. Anche nelle società più colte la maggior parte degli uomini vive senza orologio, e regola ad occhio e croce il tempo con quel grado di precisione che basta ai proprii bisogni. Vi sono nelle campagne contadini assai semplici, i quali guardando al Sole, sanno indicare in ogni stagione l'ora, senza sbagliarsi mai neppure di venti o di trenta minuti.
Ma l'idea dell'ora, cioè di una divisione regolare del giorno in parti uguali, pare rimanesse sconosciuta agli Ebrei ancora per qualche tempo dopo l'esilio: certo è almeno, che la parola corrispondente non esiste nell'ebraico dell'Antico Testamento, e solo comincia a comparire nei dialetti di Palestina dopo che l'ebraico cessò di esser parlato nell'uso famigliare: dialetti che appartengono al ramo aramaico delle lingue semitiche. Con ciò siamo condotti a considerare la questione del così detto orologio solare di Achaz, il quale sarebbe stato collocato nel palazzo reale di Gerusalemme per ordine di quel Re, 730 anni circa avanti Cristo.
| |
Tempio Sole Sole Ebrei Antico Testamento Palestina Achaz Gerusalemme Cristo
|