98. Rimane ancora ad investigare qual cognizione avessero gl'Israeliti della durata dell'anno tropico, cioè di quell'anno che governa il ritorno delle stagioni. Qualche indizio di ciò ci fornisce uno degli scrittori della Genesi, là dove assegna alla vita del patriarca Enoch, prima che fosse rapito da Dio, la durata di 365 anni; perchè difficilmente si può credere che tal numero sia stato qui messo a caso337. Ma quand'anche lo fosse, non possiamo dubitare che il detto scrittore conoscesse l'anno di 365 giorni. Infatti egli fa cominciare il diluvio nell'anno 600° della vita di Noè, il giorno 17° del secondo mese; e l'asciugamento definitivo della terra e la fine del diluvio pone nell'anno 601° della vita di Noè, il giorno 27° del secondo mese338. Questi mesi son certo quelli del calendario ebraico, cioè lunazioni. Il diluvio avrebbe dunque durato 12 lune più 10 giorni. È difficile non ravvisare qui l'intenzione di far durare il diluvio un anno solare esatto; perchè assumendo 355 giorni per la durata di 12 lune (in realtà son 355 giorni, 9 ore) risulta la durata totale del diluvio giorni 365339.
99. Quando gl'Israeliti cominciarono a trovarsi dispersi in varie regioni della terra fra loro molto distanti, come Babilonia e l'Egitto, diventò impraticabile il metodo prima usato, di determinare il principio dell'anno osservando la maturazione delle epiche novelle. Quelli che abitavano in Babilonia non avevano altro da fare, che seguire il computo officiale dei Babilonesi, il quale possiamo supporre che si adattasse abbastanza bene alle norme ebraiche nelle condizioni d'allora, che non rendevano obbligatoria la pratica dei sacrifizi.
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