Le nuove norme sono contenute nel capo XXV del Levitico, con qualche addizione nel XXVII. In virtù delle medesime la liberazione degli schiavi israeliti e il condono dei debiti doveano essere rinviati non più ad ogni settimo, ma ad ogni cinquantesimo anno, cioè all'anno del Giubileo, nel quale inoltre doveva aver luogo il ritorno simultaneo di tutte le proprietà (acquistate nel cinquantennio) agli antichi padroni. Queste prescrizioni rimasero poi lettera morta, come vedremo, e non furono mai tradotte in pratica. Invece con grande efficacia e con grande severità venne richiamata in uso l'Antica legge quasi obliata del riposo settennale della terra367, presso a poco nei medesimi termini che son adoperati nel Primo Codice, ma tuttavia coll'importante differenza che l'anno del riposo era il medesimo per tutta la terra d'Israele. Tale ordinamento, che può sembrare assurdo e tirannico, fu evidentemente introdotto per render più facile la vigilanza sull'esecuzione. Così i poveri, ai quali eran riservati i prodotti spontanei della terra negli anni di riposo, avevan modo ogni settimo anno di saziarsi abbondantemente, a condizione però di digiunare per tutti i sei anni intermedi. Inoltre la nazione ogni sette anni era assoggettata al pericolo di una carestia generale e terribile.
111. Nel tempo anteriore all'esilio, quando i due regni d'Israele e di Giuda contenevano più milioni di abitanti che vivevano quasi esclusivamente dell'agricoltura, una tal legge non sarebbe stata possibile. Nella piccola comunità giudaica stabilita dopo l'esilio in Gerusalemme e nei villaggi intorno, circondata da stranieri che venivano ogni giorno a vender provvigioni368, la cosa era meno difficile, quantunque abbastanza gravosa.
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