Fatto è che fu imposta; e. quando fu costituita in modo definitivo la Thorah, cioè il codice ultimo e più comprensivo del Mosaismo quale oggi l'abbiamo, trovò in essa il suo luogo la prescrizione del riposo settennale della terra, da osservarsi universalmente nell'anno settimo, perciò detto anno Sabbatico: entrata così nella pratica, fu fedelmente osservata fino alla distruzione di Gerusalemme operata dai Romani nel 70 di Cristo. L'anno Sabbatico non corrispondeva all'anno sacerdotale, che cominciava in primavera, ma a quello civile dei Siri, ormai entrato nell'uso degli Ebrei, il cui principio coincideva col novilunio del settimo mese, in ottobre per lo più. In quell'autunno si ometteva di seminare, e nella primavera e nell'estate seguente si ometteva di raccogliere. Nelle circostanze comuni si potevan prendere le disposizioni necessarie per ovviare al pericolo della fame; ma in caso di guerra e specialmente di assedio, le conseguenze dell'anno Sabbatico si fecero sentire più di una volta. Ne abbiamo testimonianza nel primo libro dei Macabei; dove si narra, che avendo Antioco Eupatore occupata Betsura, gli abitanti dovettero uscirne non essendovi più da mangiare, perchè era il sabbato della terra, e poco dopo, che in Gerusalemme si sentiva la fame perchè era l'anno settimo, e quelli fra i gentili che eran venuti nella Giudea aveano consumato tutto il resto delle provvigioni poste in serbo369. Narra similmente Giuseppe Flavio, che durante l'assedio posto intorno a Gerusalemme da Erode, la fame si aggravò a cagione dell'essere allora in corso l'anno Sabbatico370.
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