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      116. Nel Levitico la legge del Giubileo comincia con dire: "tu conterai sette Sabbati d'anni, cioè sette anni sette volte, sì che il tempo dei sette Sabbati d'anni sia di quarantauove anni", Qui la frase Sabbato d'anni non indica già (come molti hanno creduto) una durata qualunque di sette anni consecutivi, ma quell'anno settimo, che compie la settimana, destinato al riposo della terra; in altri termini il Sabbato d'anni è l'anno Sabbatico, come il Sabbato di giorni è il giorno Sabbatico. Notisi poi, che dopo contati sette Sabbati di anni, si deve arrivare alla somma di anni 49: il che non potrebb'essere, se l'anno 49° non fosse egli stesso un Sabbato d'anni. Dopo questo Sabbato avanzerà ancora un anno, che sarà quello del Giubileo, il 50° del ciclo: in altri termini il primo ciclo giubilare sorpasserà di un anno le sette settimane d'anni. Il risultato sarà questo: che a cagione della regolare e non mai interrotta progressione degli anni Sabbatici di 7 in 7 anni (vedi §§ 112 e 113), la disposizione di questi anni nel secondo ciclo giubilare non sarà più quella prescritta dal Levitico, e una disposizione ancora diversa avrà luogo nel terzo ciclo giubilare e nei cicli seguenti. E soltanto per il primo ciclo sarà vero, che finito il settimo anno Sabbatico, la somma importerà 49 anni.
      117. Si potrebbe ora eludere questa difficoltà, assumendo che per Sabbati d'anni (schabbethoth schanim) non si debbano intendere anni Sabbatici, ma semplici durate di sette anni, entro le quali l'anno Sabbatico possa occupare il primo, o l'ultimo, o qualunque luogo.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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