Bensė menzione č fatta del Giubileo in alcuni scritti di quell'epoca, e giā abbiam nominato Giuseppe, Filone, ed il Libro dei Giubilei. Ma questi evidentemente ne derivano tutta la loro cognizione dal Levitico; prova ne sia che essi non son d'accordo sulla durata del periodo, ponendolo i due primi di 50 anni, l'altro di 49. Giuseppe poi (Ant. III, 12), nel discorrere del Giubileo, si mostra male informato, ed attribuisce a Mosč ordinamenti affatto diversi da quelli che leggiamo nel Levitico. Tutte queste cose non sarebbero possibili, se il Giubileo fosse stato per quegli scrittori un fatto di esperienza, pubblicamente conosciuto e praticato.
In qual modo poi siano state accolte insieme nel Codice Sacerdotale due leggi cosė contradittorie, e come siano venute a trovarsi associate, anzi intrecciate insieme in un medesimo capitolo385 non č pių possibile sapere con precisione. Tuttavia non si devono tacere alcuni fatti, che si connettono con tal questione.
121. Com' č noto, il Codice Sacerdotale quale per noi esiste nel Pentateuco, pure avendo le sue radici nel Primo Codice, nel Deuteronomio, e nel rituale del Tempio Salomonico, č principalmente frutto di un lavoro legislativo molteplice e complicato, che ebbe luogo durante l'esilio e dopo l'esilio per una durata totale di forse due secoli. Il gran problema di ricostituire la nazione adattando gli antichi usi alle nuove circostanze, fu senza dubbio oggetto di molte cure; e diede luogo a diverse proposte di legge, che ebbero, o non ebbero, o solo per qualche tempo ebbero il pubblico favore.
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