Che essa è alla destra della Via Lattea, e Aldebarano lo è, mentre Capella è a sinistra. Che essa segue le Plejadi nel loro corso diurno; ed è una caratteristica speciale di Aldebarano di seguire le Plejadi da vicino: anzi per questa circostanza appunto Aldebarano è stato denominato dagli Arabi Tâli al-neg' m, quello che segue le Plejadi e Hâdi al neg'm, quello che spinge innanzi le Plejadi. Finalmente è detto che Ijutho imita la configurazione della lettera Ghimel, il che conviene perfettamente alle Hyadi, le quali presentano nella loro disposizione la figura della lettera g nell'alfabeto cufico e nell'alfabeto estrangelo siriaco, cioè >. A questa disposizione allude evidentemente uno degli scrittori citati (Bahr Bahlul), come si può vedere osservando la figura delle Hyadi a p. 201. Interpretati rettamente, gli scrittori in questione si accordano cogli altri nell'attestare l'identità di Ijutho con Aldebarano e colle Hyadi minori; e su tale identità non è più possibile elevare alcun dubbio.
La versione siriaca che nei due passi di Giobbe IX, 9 e XXXVIII, 32 identifica 'Asch od 'Ajisch con Ijutho, in Amos V, 8 traduce con Ijutho il nome ebraico Kesil, che in altri luoghi della stessa versione è rettamente reso per Gabbara, cioè Orione (v. § 44). Non sarebbe però lecito concludere da questo che Ijutho e Gabbara siano la stessa cosa, perchè la Peschito medesima in Job IX, 9 pone di seguito questi due nomi l'uno dopo l'altro, come quelli di due costellazioni differenti. L'Ijutho della Peschito in Amos V, 8 è dunque un errore.
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