Ma questa non è la sola difficoltà. Bisogna anche spiegare come gli Ebrei al tempo di Achaz e di Manasse, seguendo l'esempio dei Babilonesi e degli Assiri, onorassero di culto speciale col Sole e colla Luna anche le Hyadi, in conformità di quanto si dice nel passo IV Reg. XXIII, 5. Un indizio di questo culto speciale trova il prof. Stern nelle rappresentazioni astronomiche contenute in molti dei suggelli a cilindro, che il suolo della Mesopotamia ha conservato. Nella parte superiore della scena scolpita sulla superficie convessa di questi cilindri, si vedono figurati il Sole e la Luna, qualche volta anche la Luna soltanto; in altri casi Sole e Luna sono accompagnati da sette piccoli dischi, che secondo ogni probabilità rappresentano sette stelle. La configurazione geometrica da esse formata non è sempre la medesima. In alcuni cilindri Stern ha riconosciuto quella della lettera V caratteristica delle Hyadi, ed ha trovato in ciò un segno evidente dell'importanza che questo gruppo di stelle doveva avere nella teologia astrale dei Babilonesi. Insieme col culto della Luna e del Sole sarebbe duuque venuto da Babilonia a Gerusalemme il culto delle Hyadi, cioè di Mazzaloth. E nei detti cilindri-suggelli si avrebbe un chiara e semplice illustrazione di quel passo del libro dei Be, dove Sole, Luna e Mazzaloth si trovano insieme associati402.
Le opere di Layard e di Ménant, che sono le fonti principali per lo studio di questi cilindri-suggelli, non mi sono accessibili. Ma da altri libri ho potuto raccogliere un certo numero di rappresentazioni astronomiche assire e babilonesi, scolpite parte su cilindri, parte su monumenti più grandi e più importanti, e qualche volta di epoca conosciuta.
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