È probabile che la divisione del mese in quattro settimane fosse uso puramente religioso, uso del quale si trova anche un parallelo nei riti del Mazdeismo e presso i Buddisti più antichi. In questo senso soltanto si può parlare di una settimana babilonese, almeno per l'epoca a cui si riferiscono i documenti editi dallo Strassmaier.
II. Recentemente il Pinches ha scoperto che il nome di šapattu era dato dai Babilonesi al giorno quindicesimo del mese414. La tabella precedente dà per questo giorno il numero 114, che è di molto superiore a 94; e dimostra che neppure in tal caso può esser questione di riposo e di cessazione di affari. Forse, come riflette Pinches, la parola šapattu si riferisce alla posizione o all'aspetto della Luna nel plenilunio, e nulla ha a che fare con riti religiosi e colle faccende umane415.
III. La settimana di settimane è determinata dal 49° giorno dopo ogni novilunio e, supposto il mese di 30 giorni, dal 19° giorno del mese consecutivo. Questo 19° giorno è segnato negli emerologi come un ûmu limnu o giorno nefasto. Negli atti civili e nei contratti la data del 19° giorno è quasi sempre evitata, e molto raramente si trova scritta sulle tavolette. Nella tabella precedente il 19° giorno del mese occorre soltanto dodici volte. Non si può tuttavia concludere da ciò, che nel giorno 19° del mese non si facessero atti e contratti. In tal giorno i Babilonesi attendevano agli affari come negli altri, ma evitavano la data 19 di cattivo augurio, scrivendo per lo più in sua vece XX-I-lal, che significa 20 minus 1416. Nella nostra tabella si devono riferire al giorno 19° del mese tanto le dodici date segnate col numero XIX, quanto le 77 segnate con XXI-lal.
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