Per le epoche posteriori all'esilio possiamo prender norma dal fatto qui sopra dimostrato, che il primo mese coincideva allora intieramente col Nisan dei Babilonesi: ciò in qualunque anno e senza eccezione. Il problema è trasportato dal primo mese, o chodesch haabîb, al Nisan, e da Gerusalemme a Babilonia. Ora la posizione del calendario babilonese rispetto all'equinozio di primavera si può determinare con qualche approssimazione per mezzo dei vari documenti trovati negli scavi della Mesopotamia. Alle pazienti ricerche di tre dotti Gesuiti, i PP. Strassmaier, Epping e Kugler, noi dobbiamo di poter determinare la corrispondenza di un certo numero di date babilonesi con le equivalenti date del calendario giuliano. Per mezzo di queste ultime è stato possibile stabilire, per ognuno degli anni cui quelle date appartengono, l'intervallo trascorso dall'equinozio di primavera al 1° di Nisan. Tale intervallo, per la natura del calendario lunisolare, varia alquanto da un anno all'altro; ma oscilla intorno ad un valore medio, che è facile ottenere con sufficiente approssimazione, aggruppando insieme i risultati di molti anni consecutivi o almeno fra loro poco distanti. Esporrò i particolari di tale ricerca in altro luogo. Qui accennerò soltanto di aver potuto formare tre gruppi di date corrispondenti babilonesi e giuliane, e di averne dedotte per tre epoche diverse i valori medi del numero N di giorni trascorsi dall'equinozio di primavera al 1° di Nisan:
I. anni 533-521 avanti Cristo, da 13 date N = + 10;
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