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      La figura sferica del cielo fu adottata come base di dimostrazione astronomica anche da quegli antichi che trattarono delle apparenze celesti in modo geometrico, per esempio da Autolico, e da Euclide. Parimente Tolomeo impiega il secondo capitolo dell'Almagesto a provare, che il cielo si muove sfericamente; e il capitolo quarto a dimostrare che la terra occupa il centro del cielo. Nella qual sentenza furono eziandio concordi tutti gli antichi, eccettuati Aristarco di Samo e Seleuco di Babilonia, antecessori di Copernico, ed i Pitagorici della scuola filolaica, secondo i quali il centro, come il luogo più nobile, era occupato dal gran focolare dell'universo, intorno intorno circondato dalle sfere della Terra, della Luna, del Sole, dei pianeti e delle stelle fisse.
      2. Queste due ipotesi della sfericità del cielo e del sito centrale della Terra, convalidate dalle grandi autorità di Aristotele e di Tolomeo, tennero incontrastato il campo dell'astronomia fino a Galileo ed a Newton. E si può anzi affermare, che nelle scuole del medio evo esse aveano acquistato la forza di dogma. Chi è curioso di questa parte dell'istoria cosmologica può consultare l'Almagesto nuovo di Riccioli447, dove troverà esposti, in favore della rotondità del cielo, tutti gli argomenti che mai siansi a ciò immaginati, alcuni dei quali sono divenuti affatto incomprensibili agli intelletti del nostro tempo; il tutto corredato dalle autorità dei filosofi, degli astronomi, dei teologi, della Bibbia e dei santi Padri.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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