Perchè non ci sembra credibile che il filosofo di Rodi abbia intrapreso una operazione astronomica di questa natura, sia perchè nell'antichità nessuno lo cita come astronomo pratico, sia perchè nella medesima sua città, e pochi anni innanzi a lui, Ipparco aveva appunto studiato e lavorato per sciogliere il problema della distanza della Luna. La distanza del Sole non può essere che il prodotto di una supposizione quasi del tutto arbitraria, come quella di Eratostene: Posidonio la giustificava, osservando che il Sole così ampio abbrucierebbe ogni cosa in Terra, se non fosse enormemente lontano. I moderni non rimarrebbero troppo convinti da una tale dimostrazione.
23. Cleomede, del quale l'epoca viene comunemente posta verso il cominciare dell'èra cristiana, nella sua opera intitolata Teoria circolare dei corpi celesti, seguì principalmente le dottrine di Posidonio; e di queste molti frammenti ci vennero per lui conservati. Dietro un calcolo, ch'egli espone per disteso, appoggiandolo però a false supposizioni, trova per la Luna una distanza di 5 milioni di stadi, due volte e mezza più del giusto. Suppone il diametro della Luna eguale alla metà di quello della Terra, e quindi quasi doppio di quello che è in verità. Stima poi che il Sole sia tredici volte più distante dalla Terra che la Luna, per la sola ragione che impiega tredici volte più tempo a fare il giro della sua orbita: ottiene così 65 milioni di stadi per la distanza del Sole, dodici volte troppo piccola. Dietro eguale principio egli vorrebbe valutare le grandezze delle orbite dei pianeti, dando ad ognuna di queste una circonferenza proporzionata al tempo che ciascun pianeta impiega a descriverla.
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