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      Gli scrittori astrologici non si saziano di lodarli, ed affermano che il primo fosse sacerdote, il secondo re d'Egitto484. Plinio il vecchio li cita parecchie volte, e riferisce dai medesimi le seguenti misure del cielo. Ogni grado nell'orbe lunare è poco più di 33 mila stadi: in quello di Saturno il doppio; in quello del Sole la media dei valori corrispondenti alla Luna ed a Saturno. Di qui si calcola per la Luna la distanza di circa 2 milioni di stadi, assai prossima al vero, ed identica a quella di Posidonio. Le distanze del Sole e di Saturno sono evidentemente congetture grossolane e destituite di valore scientifico: la prima valendo 3 milioni di stadi, la seconda 4 milioni485, cioè 300 mila e 400 mila miglia.
      26. Claudio Tolomeo (+100, +170), il più celebre astronomo degli antichi tempi, adottò costantemente nella sua Geografia 180 mila stadi, come valore della circonferenza della Terra, aggiungendo, esser questa l'opinione ricevuta. È la misura che Strabone attribuisce a Posidonio: essa è troppo piccola di un sesto; e questa è una delle cause, per cui le latitudini e le longitudini nel sistema geografico di Tolomeo tanto si scostano dal vero. Avendo egli infatti, trasportato sopra un globo troppo piccolo le distanze itinerarie date dai viaggiatori, si trovò condotto ad occupare, con i paesi da lui conosciuti, assai maggior parte della superficie terrestre, di quello che corrisponda alla verità. La misura di 180 mila stadi, ridotta in miglia o leghe di varia specie secondo rapporti incertissimi, fu la sola che si avesse per sicura fino alla metà del secolo XVI.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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