Ma su ciò riman dubbio. Noi sappiamo ancora di Aryabhatta, che egli ammetteva la rotazione diurna della Terra: la quale attribuiva a correnti d'aria estendentisi fino all'altezza di circa 100 miglia tutt'intorno al globo493.
36. Nel Surya-Siddhanta, che è un compendio di tutta l'astronomia indiana, e la cui forma attuale può con qualche verosimiglianza farsi risalire al VI secolo di Cristo, il diametro della Terra è dato in 1600 yodjanas494, e valori non molto differenti trovatisi adottati da scrittori indiani più recenti, per esempio da Bhascara-Acharya, che mette 1581 yodjanas495. All'orbe della Luna assegna poi il Surya-Siddhanta una periferia di 324 mila yodjanas, onde si conclude la distanza della Luna 51,500 yodjanas all'incirca, cioè diametri terrestri 32, o poco più. Noi sappiamo che la distanza media della Luna è 30 diametri terrestri: onde si vede che la proporzione assegnata dal Surya-Siddhanta fra il diametro della Terra e la distanza della Luna è assai prossima alla verità. Lo stesso non si può dire delle distanze del Sole e degli altri pianeti, le cui orbite sono calcolate dagli astronomi indiani in modo, che le loro circonferenze siano proporzionate al tempo che il corrispondente pianeta impiega a fare il suo giro intorno alla Terra. Così la distanza del Sole è supposta circa 13 volte maggiore che quella della Luna, perchè questa fa in un anno circa 13 rivoluzioni siderali, mentre il Sole non ne fa che una. Onde consegue che le velocità dei corpi celesti nelle loro orbite sono tutte eguali fra di loro.
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