Tolomeo, nel libro V, c. XI dell'Almagesto, riferisce che Ipparco tentò di dimostrare la parallasse della Luna per mezzo di supposizioni fatte su quella del Sole. "Egli suppone primieramente al Sole la più piccola parallasse possibile per concluderne la distanza: dopo di che per mezzo di un'eclisse solare fa il suo calcolo con questa piccola parallasse come insensibile, e poi con una più grande. In questa maniera trova due valori diversi per la distanza della Luna; ma è difficile scegliere fra questi valori, perchè non solamente si ignora la vera parallasse del Sole, ma non si sa neppure se il Sole ha una parallasse".
Da tutto questo si può congetturare che Ipparco credeva assai piccola la parallasse solare, e forse trascurabile. Ma in qual modo dalle osservazioni dell'eclisse solare deduceva Ipparco la parallasse della Luna? Forse paragonandola coll'eclisse calcolata? Ciò si potrebbe forse credere, leggendo l'esposizione di Tolomeo. Ma in questa maniera Ipparco sarebbe stato impedito nei suoi calcoli dagli errori della sua teoria della Luna, la quale era molto imperfetta. Ipparco era troppo grande astronomo per commettere un tale sbaglio.
Pappo, in quella parte dei commentari al libro V dell'Almagesto che a lui appartiene, parla di un'eclisse del Sole, che fu totale nell'Ellesponto, e di 4/5 del diametro solare in Alessandria. Aggiunge, che Ipparco ne concludeva la distanza minima della Luna in 71 raggi della Terra, e la massima in 83. Questa indicazione è sufficiente per gettare una gran luce sopra il metodo delle parallassi d'Ipparco.
| |
Almagesto Ipparco Luna Sole Sole Luna Sole Sole Ipparco Ipparco Luna Tolomeo Ipparco Luna Almagesto Sole Ellesponto Alessandria Ipparco Luna Terra Ipparco
|