Di questi, dopo Filolao, troviamo nominato un altro soltanto, cioè Iceta Siracusano (Doc. XV-XVII), del quale assicura Diogene Laerzio, che alcuni lo facevano autore della dottrina volgarmente attribuita a Filolao, e di cui Plutarco narra che ammetteva una doppia Terra, cioè la nostra, e l'Antichthon; ciò che prova manifestamente Iceta aver professato l'opinione del moto della Terra intorno al fuoco centrale, come Filolao. All'incontro Cicerone assicura, dietro l'autorità di Teofrasto, che Iceta faceva soltanto muovere la Terra di moto rotatorio intorno al proprio asse; ciò che è assai diverso da quanto narrano Diogene e Plutarco. La citazione di Cicerone sembra però poco fedele, e contiene una falsità evidente, derivata dall'abito di sacrificare la verità all'effetto retorico533.
D'Iceta non sappiamo altro e neppure il tempo in cui visse. Consta dal passo citato di Cicerone, ch'egli fu anteriore a Teofrasto: e poichè Diogene lo mette in concorrenza con Filolao circa l'invenzione della dottrina del fuoco centrale, possiam credere con probabilità che fosse, se non anteriore a Filolao, almeno suo contemporaneo534.
Simplicio annovera, fra i propugnatori della dottrina del fuoco centrale, un certo Archedemo, posteriore ad Aristotele. Di lui null'altro si conosce (Doc. XVIII). Forse va identificato collo stoico, Archedemo, più volte menzionato da Diogene Laerzio nel Libro degli Elementi (pe?? st???e???)535.
II. - PLATONE.
Di quanto è stato scritto intorno alle idee astronomiche di Platone si potrebbe facilmente comporre an grosso ed interessante volume.
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