Nel primo periodo, l'immobilità della Terra e la sua posizione centrale sono affermate in modo incontrastabile. Il Fedro, che, secondo Diogene Laerzio, è uno dei primi dialoghi scritti da Platone537, parla di luoghi sotto il cielo e sopra il cielo; in esso gli Dei camminano sulla sommità o sul dorso del cielo538. La caduta delle anime impotenti sopra la Terra è descritta in modo che rammenta bene quella di Vulcano, e riconduce le idee alla volta emisferica d'Omero, che poggia sul disco terrestre circondato dal fiume Oceano. Tuttavia non è certo, che queste immagini poetiche si possano a rigore interpretare come rappresentazioni d'un sistema astronomico. Nozioni più chiare si trovano nel Fedone, dove primieramente Socrate è introdotto a cercare, nei libri di Anassagora, se la Terra sia piana o rotonda (st???????) questione che dovea esser molto dibattuta in quel tempo539. Più innanzi Socrate è introdotto a descriver la figura e la costruzione della Terra; il preambolo con cui entra in questa materia è molto significativo, e mostra che Platone è convinto qui di trattare idee nuove e straordinarie, e non facili a comprendersi dal volgo:
SOCRATE. Ha la Terra molti e meravigliosi luoghi, e la sua grandezza e la sua qualità non sono come è creduto da quelli che sogliono parlarne, siccome alcuno mi ha fatto comprendere. - SIMMIA. Che vuoi dir con questo, o Socrate? Perchè sopra la Terra anch'io ho udito molti discorsi, ma nessuno che mi soddisfaccia: sentirei dunque volentieri. - SOCRATE. Non occorre grand'arte, o Simmia, a dire le cose come stanno: ma provare che così stiano veramente, è assai più difficile: e forse ch'io non ne sarei capace, o quando lo fossi, o Simmia, non basterebbe la vita alla grandezza dell'argomento.
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