Pagina (397/604)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E Cloto colla madre a vicenda toccando l'estremità esterna del fuso colla mano destra, ne fa girare la circonferenza esteriore544; e similmente Atropo colla mano sinistra conduce le circonferenze interiori545; Lachesi finalmente a vicenda con ambe le mani tocca da ambe le parti
      546.
      Non essendo mio intendimento di far qui una esposizione completa dell'Astronomia di Platone, ma solo di esaminare le sue opinioni in relazione colla teoria del movimento della Terra, mi asterrò dallo entrare in ricerche minute sul singolare meccanismo qui descritto, rimandando per questo alla spiegazione datane da H. Martin547, la quale sembra veramente la più probabile ed ingegnosa, sebbene non tolga ancora tutte le difficoltà. Per il nostro fine basterà di notare, che qui la Terra non sembra più sospesa, come nel Fedone, ma trapassata dall'asse adamantino, intorno a cui col fuso della Necessità si avvolgono le otto spole deferenti, che conducono in giro i corpi celesti. La Terra qui è anche supposta intieramente immobile, perchè il moto diurno è prodotto dalla rotazione, che la Parca Cloto imprime alla spola più esterna, e con essa anche a tutte le interiori. Nè converrà lasciar inosservato che tutti i movimenti delle spole si fanno intorno ad un asse comune; così che i movimenti propri delle spole planetarie da occidente verso oriente sono paralleli non già all'eclittica, ma all'equatore. Con questo meccanismo si. spiega dunque il moto dei pianeti fra le stelle nel senso dell'equatore, ma non il moto che essi fanno perpendicolarmente all'equatore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





Cloto Atropo Lachesi Astronomia Platone Terra Martin Terra Fedone Necessità Terra Parca Cloto