(Veggansi in fine i Documenti XXVI-XXXII, e specialmente il XXVIII). Ecco infine la rotazione del globo affermata chiaramente e senza ambagi. Se l'idea fosse veramente sua, o se l'abbia ricevuta da Platone nei colloqui familiari (non è probabile che Platone ne parlasse nelle lezioni pubbliche), o se sia nata come tema di discussioni fra Platone ed altri, forse Eraclide stesso, non si può dire; ma è certo, che la questione del moto diurno preoccupava molto il capo dell'Academia nei suoi ultimi anni.
Lo Schaubach, nella sua eccellente Storia dell'Astronomia greca prima d'Eratostene, rigetta puramente e semplicemente le autorità che attribuiscono ad Eraclide l'opinione della rotazione della Terra, perchè, dic'egli, Eraclide Pontico non poteva darne la dimostrazione576. Secondo un egual modo di ragionare, si potrebbe pure contestare a Copernico la proprietà del sistema che oggi noi denominiamo col suo nome: infatti Copernico ai suoi tempi non poteva assegnare in favor suo ragioni più convincenti di quelle che Platone ed Eraclide Pontico fossero in grado di addurre in favore della rotazione terrestre. Circa il valore delle autorità che parlano di questa opinione di Eraclide Pontico, potrà il lettore stesso farsene una giusta idea percorrendo i documenti esposti in fine di questo scritto.
Più singolare ancora è l'opinione di Gruppe577, il quale, credendo alle barzellette che Diogene Laerzio narra di Eraclide Pontico, riguarda questi come un buffone ed un plagiario, e lo accusa di aver rubato a Platone l'idea della rotazione della Terra, e di averla proclamata come sua.
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