Ma siccome questa immobilità della Terra era in contraddizione col luogo centrale del fuoco animatore, e non si poteva conciliarla colla mobilità delle altre sfere, cosi si levò la difficoltà togliendo il fuoco dal centro, e trasportandolo sopra i tre elementi immobili, in guisa da fargli esercitare la sua azione motrice soltanto a partir dalla Luna. In questo modo nacque il seguente ordine delle dodici parti dell'universo:
1. Terra 5. Luna 9. Marte
2. Acqua 6. Sole 10. Giove
3. Aria 7. Mercurio 11. Saturno
4. Fuoco 8. Venere 12. Stelle fisse,
che è attribuito a Pitagora medesimo da un autore dei bassi tempi580, e che coincidendo intieramente collo schema aristotelico del mondo, fu adottato come base della fisica cosmica fino al secolo XVII, colla sola differenza che generalmente al Sole si dava più tardi l'ottavo luogo invece del sesto, serbando l'ordine dei pianeti dato da Tolomeo.
Ritornando da questa digressione, diremo ora, che Eraclide Pontico fece verso la dottrina copernicana un altro passo importante, del quale soltanto in tempi recenti si è riconosciuto a lui doversi attribuire il merito. Egli fu l'autore del sistema cosmico, nel quale il Sole è posto al centro dei movimenti di Venere e di Mercurio, e che dalla maggior parte degli scrittori di storia astronomica erroneamente è attribuito agli Egiziani. Il Deswert, nel suo lavoro su Eraclide Pontico581, disseppellì il seguente passo di Calcidio, scrittore latino dei bassi tempi, il quale nel suo Commentario sul Timeo di Platone scrive, copiando un autore greco ignoto, a lui anteriore: "Eraclide Pontico, descrivendo l'epiciclo di Lucifero e del Sole da un medesimo centro, dimostrò come avvenga, che ora Lucifero sia più basso del Sole, ora più alto.
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