Per la terza volta nella storia di questi progressi, noi ci imbattiamo, mirabile a dirsi, nel nome di Eraclide Pontico; il quale tuttavia, a quanto sembra, sostiene qui la parte di semplice narratore. Già al suo tempo si era scoperto il sistema ticonico e la sua connessione col sistema copernicano!
Eraclide ne dà questa notizia in un frammento sventuratamente troppo breve, citato da Posidonio e da Gemino, e conservatoci da Simplicio nel Commentario alla Fisica d'Aristotele (vedi Doc. XL), il quale dice verbalmente così: "Epperò alcuno venne a dire, come facendo muovere la Terra e star fermo il Sole è possibile salvare (cioè spiegare) l'anomalia che appare intorno al Sole". Ora l'anomalia intorno al Sole (pe?? t?? ????? ???µa??a) a cui accenna qui Eraclide Pontico, è quella che Tolomeo nell'Almagesto604 suole chiamare anomalia rispetto al Sole (p??? t?? ????? ???µa??a), cioè quella grande ineguaglianza dei moti planetari apparenti, che produce le stazioni e le retrogradazioni, e che nel sistema tolemaico si spiega coll'introduzione dell'epiciclo, nel sistema copernicano col moto annuo della Terra intorno al Sole. Questa irregolarità dipende intieramente dalla distanza angolare dei pianeti dal Sole, e si ripete a un dipresso col ritornare delle medesime configurazioni rispetto a quello; indi il nome con cui è distinta. Noi concludiamo dunque, che già ai tempi di Alessandro Macedone, o pochi anni dopo, la possibilità di spiegare le ambagi dei movimenti planetari per mezzo del moto della Terra intorno al Sole era stata riconosciuta in Grecia da persona, di cui forse non apprenderemo mai il nome, che ben sarebbe degno di esser onorato accanto a quello di Copernico605.
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