Come infatti avrebbe potuto intendere rigorosamente questa frase Aristarco, che poco dopo, nel medesimo libro, si occupa di determinare la distanza della Luna in numeri finiti?
E pur da questa sofisticheria d'Archimede ha voluto trar partito lo Schaubach (e con lui qualcuno più recente) nella sua Storia più volte citata614, per far credere, che Aristarco non aveva in mente il sistema di Copernico, ma che solo aveva in animo di far certe supposizioni per dimostrare, che la sfera stellata è molto più grande del circolo descritto dal Sole intorno alla Terra. Secondo lo Schaubach, Aristarco non ha fatto altro che enunziare la seguente proposizione: il diametro del Sole sta al diametro della Terra, come il diametro dell'orbe solare sta al diametro della sfera stellata. Non è facile comprendere, come per enunziare questa proposizione sia necessario parlar della quiete del Sole e del moto circolare della Terra intorno ad esso. Contro questo giudizio dello Schaubach invocherò semplicemente dal lettore una meditazione alquanto attenta del passo d'Archimede e degli altri antichi che han parlato d'Aristarco. È evidente dal loro numero, che con questa sua ipotesi cosmica Aristarco si era acquistata una grande celebrità; della quale è impossibile riconoscere un fondamento sufficiente in una frase ambigua, che sarebbe stata male interpretata secondo Schaubach.
Lo stesso autore attribuisce anche un gran peso all'espressione di supposizione o ipotesi, che impiegano Archimede ed altri, parlando del sistema d'Aristarco.
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