Prithùdaca-Swami è citato da Bhascara-Acharya, astronomo e matematico indiano, che scrisse intorno al 1150624: è dunque sicuramente anteriore a questa data.
In altro scritto625 io aveva creduto di poter affermare, che nel Surya-Siddhanta (altro sistema di astronomia, che gli Indiani dicono rivelato dal Sole, e del quale i materiali astronomici sembrano risalire al V secolo dell'èra volgare) si trovasse indicazione chiara del sistema d'Eraclide Pontico sui movimenti eliocentrici di Mercurio e di Venere. E un fatto, che nel Surya-Siddhanta si attribuiscono ai pianeti distanze dalla Terra proporzionali ai tempi delle loro rivoluzioni geocentriche, e che queste distanze pel Sole, per Mercurio, e per Venere sono supposte uguali. Se il sistema esposto nel Surya-Siddhanta fosse un edifizio geometrico come quello di Tolomeo, ne verrebbe la conseguenza che il luogo del Sole si manterrebbe press'a poco nel centro degli epicicli di Venere e di Mercurio; ciò che equivarrebbe a fare il Sole centro dei movimenti di questi pianeti, coma vedemmo presso Eraclide Pontico, Teone, Varrone e Vitruvio. Ma studiando bene l'indole dell'astronomia esposta nel Surya-Siddhanta, non si può far a meno d'acquistar la convinzione, che il meccanismo ivi espresso è puramente aritmetico, e che non se ne può trarre alcuna conseguenza d'ordine geometrico. Gli epicicli non esistono nel Surya-Siddhanta come forme effettive di movimenti, ma solo come argomenti di certe correzioni da apportarsi al luogo medio dei pianeti, per aver il luogo vero.
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