238 Delle mansioni lunari degli Arabi si può trovar piena notizia presso IDELER, Sternnamen, pp. 120 e 287.
239 Questa radice nazal è stata ammessa dal GESENIO nel suo Thesaurus nel solo senso di fluxit, manavit. Invece il LEOPOLD nel suo lessico manuale ammette inoltre anche l'altro di descendit, deversatus est; probabilmente per riguardo a mazzaloth, che egli interpreta per deversoria Solis, id est duodecim zodiaci signa.
240 AMOS V, 26.
241 RIEHM, Handtwörterbuch des biblisclien Alterthums, p. 1551.
242 Transactions of the Society of Biblical Archaeology, Vol. I, pp. 339-342,
243 Veramente potrebbe aspettarsi un duale; ma non è condizione necessaria. Per esempio le due tavole della legge di Mosè sono nell'Antico Testamento sempre nominate al plurale (luchot) e non mai al duale (luchothajim). Che in principio a Babilonia i due aspetti di Venere si considerassero come due astri diversi, si può provare per un numero considerevole di monumenti. Lo stesso si può anche dimostrare degli antichissimi Egiziani; e rispetto ai Greci si ha la tradizione che Pitagora sia stato il primo a riconoscere che Eosforo ed Espero sono un solo e medesimo astro.
244 Veggasi il ritratto in basso rilievo di Assurnazirpal (884- 860 av. Cr.); quello di suo figlio Salmanassar II (859-825 av. Cr.), e quello di suo nipote Samsi-Adad IV 824-811 av. Cr.); riprodotti nelle Transactions of the Society of Biblical Archaeohgy, vol. V p. 224 e 278 e vol. VI p. 88. Si veda anche il bassorilievo di Assaradone trovato negli scavi di Senjirli in Cilicia, ora conservato nel museo di Berlino.
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