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      Gli Egiziani nelle loro scritture si valsero di un sistema misto: essi dividevano l'anno in tre stagioni (inondazione, inverno ed estate), in ognuna delle quali contavano il primo, il secondo, il terzo e il quarto mese. Ma nel linguaggio parlato davano un nome speciale ad ogni mese.
      302 I PAR. XII, 14, 15.
      303 III REGUM VI, 1, 37, 38: VIII, 2. Nella Cronaca dove le narrazioni della fabbrica del Tempio e della sua consacrazione sono derivate dal III dei Re, i nomi cananei dei mesi sono aboliti e conservati solo i nomi numerali. Questa soppressione toglie molto dell'autorità che potrebbero avere le indicazioni desunte dalla Cronaca per uso della presente discussione. Quand'anche però non si voglia tener conto di tali indicazioni, rimane quanto basta per non modificare le conclusioni che abbiamo dedotte.
      304 Nello stesso modo e per la stessa ragione le doppie denominazioni dei mesi che si trovano nel profeta Zaccaria (sono nomi numerali e nomi babilonesi) derivano da ciò, che al suo tempo si usava l'uno e l'altro sistema di nomi.
      305 III REGUM XII, 32-33.
      306 II PARAL. XV, 10.
      307 II PARAL. XXX, 2 e 15.
      308 II PARAL. XXXV, 1,
      309 IV REGUM XXV, 1 e 8.
      310 IV REGUM XXV, 25 e 27.
      311 Un'apparente eccezione fa ESDRA VI, 15 dove è citato il nome babilonese di Adar, invece di dire il 12° mese. Ma si noti che questa eccezione cade in quella parte del libro di Esdra che, mancato l'originale ebraico, è stata sostituita con una traduzione aramaica (da IV, 8 a VI, 18). È probabile che l'originale conservasse il metodo usato dappertutto nel resto del libro, che è quello dei nomi numerali.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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