321 III REGUM XX, 22 e 26. Anche qui si ha litheschubath haschanah.
322 II PARAL.. XXIV, 23. Qui abbiamo thekuphath haschanah.
323 II PARAL.. XXX, 2 e 15: XXXV, 1.
324 JER. XXXVI, 22.
325 WELLHAUSEN ( Prolegomena zur Geschichte Israels, Berlin 1883, p. 112-113) č d'opinione che durante tutto il periodo dei Re l'anno si facesse cominciare coll'autunno. "Il Deuteronomio, dice egli, č stato trovato nel 18° anno di Giosia; ed ancora nel medesimo anno fu celebrata la Pasqua secondo la prescrizione di quel libro; cosa possibile soltanto ammettendo il principio dell'anno in autunno". Osserverņ in primo luogo, che la Pasqua non si celebrava il primo giorno dell'anno, ma il quindicesimo. Vi furono dunque 14 giorni di tempo per leggere il libro, e per dare le disposizioni necessarie ad una Pasqua solenne e generale per tutto il piccolo regno di Giuda. Inoltre dal 18° anno di Giosia non trascorsero che 17 o 18 anni al quinto anno di Jojakim, il quale certamente cominciņ in primavera, come si č veduto poc'anzi. Bisognerebbe supporre in questo intervallo una riforma del calendario, fatta per obbedire al nuovo Codice religioso. Ma certo nel Deuteronomio da noi conosciuto non vi č alcuna menzione del punto in cui si deve cominciar l'anno.
326 Exod. XII, 2: in contraddizione manifesta con XXIII, 16 e XXXlV, 22.
327 Nehemia narra nei suoi commentari (NEH. I, 1) che nell'anno ventesimo di Artaserse nel mese di Kislev apprese da Hanani il cattivo stato delle cose in Gerusalemme: e che, dopo varii incidenti, nel mese di Nisan dello stesso anno ventesimo (II, 1) ottenne da Artaserse la permissione di recarsi in Giudea per apportare rimedio.
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