IDELER (Handbuch der Chronologie, Vol. I. p. 571-572 e Vol. II. p. 243 e 615) accenna anche all'uso, che stando ad alcune testimonianze, avrebbero fatto i Giudei di un periodo di 84 anni. Sono tuttavia notizie di carattere troppo incerto per farvi sopra alcun fondamento: nel Talmud non se ne parla affatto, nè in alcuno degli scrittori rabbinici. - Circa il modo con cui i Giudei, nei secoli immediatamente prima e immediatamente dopo l'êra volgare, decidevano sull'intercalazione del 13° mese, ha raccolto diverse notizie SCHÜRER, Geschichte des jüdischen Volkes im Zeitalter Jesu Christi, 4ª ed. Vol. I. p. 751-755.
342 Di Rabbi Samuel si narra, che parlando delle stelle filanti dicesse: "Note mi sono le vie del cielo, come le vie della città di Nahardea; ma che cosa sia una stella cadente, non lo so".
343 Sulla origine e sulla storia del calendario giudaico, di cui qui non possiamo occuparci, veggasi IDELER, op. cit., Vol. I. p. 570-583.
344 Pubblicato nell'originale presso RAWLINSON, Cuneiform Inscriptions of Western Asia, vol. IV, tavole 32 e 33. Traduzione di SAYCE, Records of the Past, vol. VII, p. 157-168. Commento di ZIMMERN, Die Keilinschriften und das Alte Testament, 3ª edizione p. 592. Il documento è copia di un esemplare più antico, fatta per ordine di Assurbanipal, e trovata nelle rovine di Ninive.
345 Ciò risulta chiaramente dalle date dei contratti babilonesi. Nelle Transactions of the Society of Biblical Archaeology, vol. VI, p. 1-78 BOSCAWEN ha trascritto le date di circa 400 documenti tratti dall'archivio della casa di commercio babilonese Egibi.
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