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      Che tali interpretazioni corrispondano perfettamente alla cosa si può provare per molte autorità. Basti citare il passo EXOD. IX, 31-32, da cui risulta che alcuni giorni prima della Pasqua l'orzo aveva già formato le spiche e il grano non ancora; e la prescrizione del LEVIT. XXIII, 14 in cui si proibisce di mangiar granella fresche e arrostite prima del giorno delle spiche novelle, la quale aveva luogo poco dopo la Pasqua, e precisamente il giorno 16 del primo mese, stando all'opinione generalmente adottata.
      422 Così almeno il precetto del LEVIT. XXIII, 11-15 è interpretato dai LXX e da Gius. Flavio. Tale è pure stato in ogni tempo l'uso della grande maggioranza delle comunità giudaiche. La setta dei Giudei Caraiti ritardava l'offerta delle spiche novelle fin dopo trascorsa la settimana degli azimi, cioè fino al giorno 22 del primo mese. I Sadducei invece, tenendosi all'interpretazione più letterale del testo, offerivano il manipolo delle nuove spiche in quel giorno della settimana degli azimi che coincideva con uno dei sabbati ordinari. Presso di loro dunque l'offerta delle spiche poteva corrispondere a date diverse, dal giorno 16° al giorno 22° del primo mese. Si comprenderà facilmente che queste differenze di alcuni giorni non possono essere di gran momento per le presenti discussioni.
      423 EZECH. XXVIII, 4-5 e 12.
      424 Alcune notizie sui nomi di mesi contenuti nelle iscrizioni fenicie sono state da me raccolte nel libro intitolato L'Astronomia nell'Antico Testamento (v. pag.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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