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      218. - BAILLY, Hist. de l'Astronomie moderne, lib. I, § 14; e l'opuscolo stesso di ARISTARCO, De magnitudinibus et distantiis Solis et Lunae, Oxoniae, 1688, oppure Pisauri, 1572.
      468 In realtà il Sole è 382 volte più lontano dalla Terra, che la Luna.
      469 Nel citato opuscolo, Aristarco dimostra esser la distanza della Luna maggiore di 22 1/2 e minore di 30 de' suoi diametri, ossia (dietro i rapporti delle misure della Terra e della Luna qui sopra citati), eguale circa 9 o 9 1/2 diametri dalla Terra. Ma questa misura è fondata sopra una estimazione del diametro apparente lunare, quattro volte più forte del vero. Infatti nella 6ª ipotesi Aristarco pone "Lunam subtendere 15am partem signi", mentre più tardi, secondo la testimonianza positiva di Archimede (nell'Arenario) egli si era corretto, ed aveva adottato per diametro della Luna apparente la 720ª parte del circolo, ossia la 60 ª parte di un segno. Segue allora dalle proposizioni di Aristarco, che la distanza della Luna corretta viene ad essere da 36 a 38 diametri della Terra; il che è abbastanza concorde colle determinazioni moderne, secondo cui la Luna dista da noi 30 di tali diametri. Assumendo il numero medio 37, e moltiplicandolo per 19 (assunto come rapporto delle distanze del Sole e della Luna) si trova, partendo in ogni cosa dalle posizioni di Aristarco, il Sole distare da noi 703 diametri terrestri, o soltanto la sedicesima parte del vero; poichè, secondo le nuove determinazioni, la distanza media dal Sole a noi contiene 11,524 di tali diametri.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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