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      Considerando questo numero 804,000,000, si vede che esso non è abbastanza rotondo per poterlo credere il risultato di qualche divinazione all'uso pitagorico. Eratostene ha dovuto ottenerlo per mezzo di un calcolo. Ora osservando che il diametro dell'orbe solare viene ad essere il doppio di esso numero, cioè 1608 milioni di stadi; si ha, moltiplicati questi per il noto rapporto della circonferenza al diametro 3,1416, che la circonferenza dell'orbe solare ascende a 5,051,692,800 stadi, e questo numero diviso per ventimila dà 252,585 stadi, esattamente la circonferenza della Terra, secondo Eratostene: il piccolo divario di 585 stadi può attribuirsi a ciò, che noi ignoriamo quale rapporto ponesse Eratostene fra la circonferenza ed il diametro.
      Con questo diventa evidente che Eratostene supponeva il raggio dell'orbe solare eguale a ventimila raggi della Terra, ossia ad una miriade di diametri della stessa. Non sarà fuor di luogo osservare che la miriade era la più alta unità nel sistema di numerazione dei Greci: onde resta chiaro, che il numero 804 milioni è il predotto di una speculazione arbitraria, e non di una misura accurata, come vorrebbe Bailly. Vedremo fra poco un'altro esempio di simili estimazioni.
      Nell'edizione latina dell'Almagesto pubblicata a Basilea nel 1551 da Osvaldo Schreckenfuchs si trova (nel foglio che precede il disegno delle armille) una annotazione, secondo cui Eratostene avrebbe dato al Sole la distanza di 3,080,000 stadi, tripla di quella da lui assegnata alla Luna.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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