494 The Surya-Siddhánta, translated from the Sanscrit by Pandit Bápu Deva Sástri, under the superintendence of the Venerable Archdeacon Pratt. Calcutta, 1860. Cap. I, sloka 59.
495 The Goládhyáya of the Siddhánta-Siromani. Translated from the Sanscrit by the late Lancelot Wilkinson, and revised by Pandit Bápú-Deva Sástri. Calcutta, 1861. Cap. III, sl. 52. Bhascara, autore del Siddhánta-Siromani, scriveva verso il 1050 dell'èra volgare.
496 VITR., Archit. IX, 4. - MART. CAP., De nupt. Phil. el Mercurii, lib. 8. - ENRICO MARTIN (Ét. sur le Timée de Platon. II, pp. 131-133) è d'opinione che non si abbia alcun motivo di attribuire questo sistema agli Egiziani, ed i suoi argomenti mi paiono al tutto decisivi.
497 Il che equivale alla supposizione che in un giorno di Brahma l'universo compia una rotazione intiera intorno all'asse dello zodiaco.
498 Pop., Astronomie. Berlin, 1851, § 228.
499 Ho qui cominciato il discorso dai Pitagorici, perchè essi sono i più antichi filosofi, dei quali sia accertato che ammettessero il movimento della Terra. Ma una notizia più o meno problematica del moto della Terra si trova attribuita già ad Anassimandro Milesio, il secondo dei filosofi della scuola ionica, il quale visse dal 610 al 547, e fu quindi di circa 40 anni anteriore a Pitagora. Questa notizia è stata conservata da Eudemo di Rodi filosofo peripatetico, che fu contemporaneo d'Aristotele, e che, avendo scritto una Storia dell'Astronomia, sembra meritare nella presente questione una fiducia speciale.
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