? t? t?? ??sµ?? µ?s??) rimane a dichiarare, nè sembra cosa facile. A decidere la questione occorrerebbe una discussione completa del sistema cosmico d'Anassimandro; opera che non sembra sia stata finora intrapresa da alcuno, e che, a giudicare dalla natura dei materiali esistenti, dev'essere irta di molte difficoltà. Qualunque sia, del resto, il significato che si vuole attribuire alla parola ???e?ta?? sembra, in ogni caso, vietato d'interpretarla nel senso di moto traslatorio dall'imponente autorità di Aristotele, il quale, nel libro II De Coelo, capo 13°, attesta che Anassimandro spiegava la immobilità della Terra nel centro dell'universo col principio della ragion sufficiente, notando che un corpo situato simmetricamente al centro del mondo non può esser sospinto più da una parte che dall'altra. (Documento II e IX).
500 Noi leggiamo però in Diogene Laerzio che Bione, matematico d'Abdera e contemporaneo di Democrito (e quindi anche di Socrate), aveva già elaborato la teoria dei giorni e delle notti, al punto di dimostrare l'esistenza dei giorni e delle notti semestri ai poli della Terra; ciò che suppone naturalmente la nozione della sfericità di questa, e idee abbastanza adeguate al vero sulla grande distanza del Sole. V. Diogene in Bione.
501 Alcuni mesi dopo la prima pubblicazione di questo scritto, mi venne alle mani la dotta ed importante Memoria di H. Martin, intitolata Hypothése astronomique de Pythagore (Bullettino di Bibliografia e di Storia delle Scienze Matematiche e Fisiche pubblic, da B. Buoncompagni, Tomo V, pp.
| |
Anassimandro Aristotele II De Coelo Anassimandro Terra Documento II Diogene Laerzio Bione Abdera Democrito Socrate Terra Sole Diogene Bione Memoria Martin Hypothése Pythagore Bullettino Bibliografia Storia Scienze Matematiche Fisiche Buoncompagni Tomo V
|