Nei l'edizione secolare del libro di Copernico, pubblicata nel 1873 per cura della Società Copernicana di Thorn sul manoscritto originale dell'autore, si trova inoltre alla fine del primo libro (p. 34) questo passo che manca in tutte le altre edizioni: "Et si fateamur Solis Lunaeque cursum immobilitate quoque Terrae demonstrari posse, in caeteris vero errantibus minus congruit. Credibile est hisce similibusque causis Philolaum mobilitatem Terrae sensisse, quod etiam nonnulli Aristarchum Samium ferunt in eadem fuisse sententia, non illa ratione moti, quam allegat reprobatque Aristoteles". Anche qui non si attribuisce a Filolao altra opinione che quella della mobilità della Terra e non vi è alcuna deviazione dalla verità storica.
522 Galileo nel suo proemio al Dialogo dei due massimi sistemi e i giudici di Galileo, nella famosa formola di abiura che gli fu imposta, indicano il sistema di Copernico col nome di opinione pitagorica. Giordano Bruno nomina Egesia (?), Niceta e Pitagora fra coloro che sostennero il moto della Terra.
523 "Cum nosset vero (Copernicus), Pythagoreos ablegasse Terram a centro et in eo, ut loc nobilissimo, constituisse Solem corporum nobilissimum... ... Praeclarius fecisse Philolaum, dum Terram a centro amovens, tribuit ipsi non modo motum diurnum circa proprium axem, sed circumductum etiam annuum circa Solem ....". Vita Copernici in Gassendi opp. ed. Florent., T. V, p. 443. Nè più felice fu Gassendi, quando attribuì ad Apollonio di Perga il sistema misto, che fu poi ideato da Ticone Brahe.
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