549 I sette movimenti, di cui qui Platone ragiona, sono: il moto rotatorio intorno ad un asse, e i movimenti in alto, in basso, a destra, a sinistra, avanti e indietro.
550 Così si ebbero i circoli dell'equatore e dello zodiaco.
551 Cioè fuori il circolo dell'equatore, dentro quello dello zodiaco.
552 Noi diremmo più brevemente movimenti dell'identità e della diversità.
553 Il lato e la diagonale, considerati in un parallelogramma, esprimono bene le relazioni del moto retto sull'equatore, col moto obliquo lungo lo zodiaco.
554 Le due progressioni sono 1: 2: 4: 8 e 1: 3: 9: 27: ne seguono le proporzioni delle distanze dei circoli indicati, e sono 1:2:3:4:8:9:27.
555 I tre circoli di uguale velocità son quelli del Sole, di Venere e di Mercurio. L'espressione, in sensi contrari gli uni agli altri (?at? t??a?t?a µ?? ????????), sembra accennare alle retrogradazioni, o forse alle posizioni opposte (rispetto al Sole) in cui Marte, Giove e Saturno da un lato, Mercurio e Venere dall'altro, fanno le stazioni e le retrogradazioni. Alcuni commentatori, e fra altri Teone Smirneo e Calcidio, interpretano che questo moto in senso contrario sia il moto nell'epiciclo, e attribuiscono a Platone la teoria degli epicicli. Ciò non quadra in alcun modo. Henri Martin è di parere, che Platone realmente immaginasse, il moto di Mercurio e di Venere lungo lo zodiaco essere in senso opposto a quello degli altri pianeti, e fortifica la sua opinione (Études sur le Timée, vol. II, p. 69) con quello che Platone poco dopo dice di Venere e di Mercurio: e?? t?? t??e? µ?? ?s?d??µ?? ???? ?????? ???ta?, t?? d? ??a?t?a? e?????ta? a?t? d??aµ??? che s'aggirano con corso di velocità uguale a quella del Sole, animati da una forza contraria a lui.
| |
Platone Sole Venere Mercurio Sole Marte Giove Saturno Mercurio Venere Teone Smirneo Calcidio Platone Martin Platone Mercurio Venere Timée Platone Venere Mercurio Sole
|