Da questo sembra si possa concludere con qualche probabilità, che i diversi astronomi, ai quali piacque ammettere la nutazione dell’orbe solare, differivano circa l’ampiezza di questa nutazione, ma si accordavano però a collocare al loro tempo nella Libra il luogo (od uno dei luoghi) della massima digressione del Sole dall’eclittica.
In tale supposizione i nodi dell’orbe solare sull’eclittica coincidevano coi solstizi, o non erano molto distanti. Una considerazione attenta della figura prima mostra che in tal circostanza il movimento del coluro equinoziale era nullo o quasi nullo: il che conferma quanto già sopra abbiamo dimostrato, che l’ipotesi della nutazione solare non fu creata per dar spiegazione di un movimento dei punti equinoziali. Eudosso, Teone, Plinio, Marziano Capella, il falso Beda non conoscono affatto la precessione. All’opposto, la coincidenza dei nodi solari coi punti solstiziali produce una variazione comparativamente rapida dell’obliquità del circolo solare, la quale nelle supposizioni numeriche riferite da Teone Smirneo, importerebbe circa 4" ogni anno. Di siffatta variazione dell’obliquità, adunque, gli antichi inventori di questa ipotesi avrebbero creduto potersi convincere col mezzo delle osservazioni del gnomone, o del luogo dove sorge sull’orizzonte il Sole solstiziale.
Prima di abbandonare questo curioso soggetto, è mio dovere di notare, che Bailly ha interpretato il movimento della terza sfera solare di Eudosso68, come un indizio, che a quei tempi già si avesse un’idea della variazione dell’obliquità dell’eclittica; seguendo poi le idee del secolo scorso, congettura che Eudosso avesse potuto imparare in Egitto questa nozione.
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