E con questo si è risposto ad ambedue le questioni enunziate in principio.
Per quanto riguarda l’origine egiziana delle sfere omocentriche, essa sembra appartenere a quegli argomenti, di cui l’affermazione è altrettanto destituita di prove, che la negazione. Nel secondo articolo di questa memoria si è cercato di far vedere, come il sistema d’Eudosso si connetta al progresso precedente dei Greci nelle idee sulla struttura del mondo. Un intervento d’idee straniere non sembra qui necessario; non voglio però negarne la possibilità. Anche mi guarderò dal contestare la bellissima interpretazione data dal Lepsius sulle figure concentriche della dea celeste, rappresentata su certi monumenti egiziani, nelle quali egli ravvisa l’idea delle sfere; non è da tacer tuttavia, che i templi di Tentira, di File e di Hermonthis, queste figure stanno scolpite, sono tutti dell’epoca greca e romana, quindi posteriori ad Eudosso di più secoli.
CADE COSI, COLLA PRECESSIONE D’EUDOSSO, UNO DEI PRINCIPALI ARGOMENTI, A CUI SI POTEVA APPOGGIARE LA COGNIZIONE DELLA PRECESSIONE PRESSO GLI EGIZIANI. DELL’ALTRO ARGOMENTO CAPITALE, CHE SI DEDUCE DAL LORO CALENDARIO, E CHE NON È CONNESSO COLLE SFERE D’EUDOSSO, NON È QUESTO IL LUOGO OPPORTUNO DI TRATTARE77.
V. L’IPPOPEDA D’EUDOSSO.
Meccanismo delle stazioni e delle retrogradazioni.
PRIMA DI ENTRARE A DISCORRERE DELLE TEORIE SPECIALI, CON CUI EUDOSSO SPIEGAVA I MOVIMENTI DI CIASCUN PIANETA, È NECESSARIO SPENDERE QUALCHE PAROLA INTORNO AI CARATTERI GENERALI COMUNI A TUTTE QUESTE TEORIE, E STUDIARE CON QUALCHE CURA IL SINGOLARE E FIN QUI POCO CONOSCIUTO MECCANISMO DA LUI IMPIEGATO PER RAPPRESENTARE L’ANOMALIA SOLARE DEI PIANETI, CIOÈ QUELLA MASSIMA IRREGOLARITÀ DEL LORO CORSO, DI CUI GLI EFFETTI PIÙ SALIENTI SONO I NOTI FENOMENI DELLE E DELLE RETROGRADAZIONI.
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