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      ORA NELLA VERITÀ DELLA NATURA, DEI 584 GIORNI DELLA SUA RIVOLUZIONE SINODICA, VENERE NE IMPIEGA BENE 441 A PASSARE DALLA MASSIMA ELONGAZIONE ORIENTALE ALLA OCCIDENTALE, E SOLI 143 PER RITORNARE DALL’OCCIDENTALE ALL’ORIENTALE; ONDE TUTTA LA RIVOLUZIONE SINODICA È DIVISA IN DUE PARTI, LE CUI DURATE STANNO FRA DI LORO PROSSIMAMENTE COME 3:1. IN CONSEGUENZA DI QUESTO ERRORE, LE EPOCHE DELLE MASSIME ELONGAZIONI POSSONO DIFFERIRE DI 70 E PIÙ GIORNI DA QUELLE CONVENIENTI ALLA TEORIA DI EUDOSSO, SEBBENE, A CAGIONE DEL PICCOLO MOVIMENTO DI VENERE RISPETTO AL SOLE, IN QUELLE FASI L’ERRORE SULLA ELONGAZIONE DAL SOLE E SULLA POSIZIONE DI VENERE NELLO ZODIACO NON SUPERI 10°. NELLA PARTE INFERIORE DEL CORSO PER VERITÀ GLI ERRORI POTEVANO RIUSCIRE ANCHE MOLTO MAGGIORI, MA CIÒ SUCCEDEVA SOLTANTO NELLE VICINANZE DELLA CONGIUNZIONE INFERIORE, DOVE IL PIANETA NON ERA OSSERVABILE.
      UN DIFETTO POI SI MOSTRAVA NELLE TEORIE D’EUDOSSO RISPETTO AL MOTO IN LATITUDINE; DIFETTO SENSIBILE IN VENERE, PIÙ CHE IN OGNI ALTRO PIANETA. L’IPPOPEDA TAGLIA L’ECLITTICA IN QUATTRO PUNTI, CIOÈ DUE VOLTE NEL CENTRO, E UNA VOLTA IN CIASCUNO DEGLI ESTREMI. NE SEGUE, CHE IL PIANETA AD OGNI RIVOLUZIONE SINODICA DEVE TRAVERSARE L’ECLITTICA QUATTRO VOLTE. ORA CIÒ È LONTANISSIMO DAL VERO, PERCHÈ LA PARALLASSE ANNUA IN LATITUDINE È NULLA DUE VOLTE OGNI ANNO, CIOÈ QUANDO LA TERRA TRAVERSA LA LINEA DEI NODI; QUINDI SOLO ANCHE DUE VOLTE ALL’ANNO DEVE IL PIANETA TROVARSI SUL CIRCOLO MASSIMO, CHE SEGNA SULLA SFERA CELESTE IL SUO MOVIMENTO ELIOCENTRICO. LA LATITUDINE DEL PIANETA POI È NULLA SOLTANTO QUANDO ESSO È NELLA LINEA DEI NODI, CIOÈ DUE VOLTE IN OGNI RIVOLUZIONE SIDEREA. A QUESTI FATTI SI ANNETTE L’ALTRO, CHE LA FORMA DEI FLESSI E DEI NODI DELLA TRAIETTORIA APPARENTE NEI MESI INTORNO ALL’OPPOSIZIONE ED ALLA CONGIUNZIONE INFERIORE, È VERAMENTE MENO SIMMETRICA, MA ASSAI PIÙ SEMPLICE CHE QUELLA RISULTANTE DALLE IPOTESI D’EUDOSSO. INVECE DI UN NODO AD INTERSEZIONE QUADRUPLA, SI HA GENERALMENTE UN NODO SEMPLICE, E QUALCHE VOLTA ANCHE SOLAMENTE UN FLESSO CONTRARIO (FIG. 18).


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438