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      COMBINANDO POI QUESTA DEDUZIONE CON QUANTO GLI ANTICHI SCRITTORI CI NARRANO DELLE SFERE ARTIFICIALI COSTRUITO DA ARCHIMEDE, SI POTREBBE FORSE CON QUALCHE APPARENZA DI PROBABILITÀ ARGOMENTARE, CHE TALI SFERE ARTIFICIALI FOSSERO COSTRUITE DIETRO I PRINCIPI DEL SISTEMA DI EUDOSSO E DI CALLIPPO. QUESTO SISTEMA INFATTI ERA ALLORA SUFFICIENTEMENTE ELABORATO NELLE SUE PARTI PER SERVIRE AD UNA IMITAZIONE MATERIALE; CIÒ CHE NON SEMBRASI POSSA DIRE DEGLI ALTRI SISTEMI MENO UNIVERSALMENTE DIFFUSI NELLE SCUOLE. INOLTRE È DA NOTARE, CHE IL SISTEMA DELLE SFERE OMOCENTRICHE, PER LA SUA ELEGANTE SIMMETRIA, SEMBRA FATTO APPOSTA PER ESSER TRADOTTO IN INGEGNOSI E SEMPLICI MECCANISMI COLL’ARTE DELLA SFEROPEA, SICCOME CHI HA MEDITATO ALQUANTO SULLA STRUTTURA DI QUEL SISTEMA PUÒ AGEVOLMENTE RICONOSCERE. QUESTE SONO PERÒ SEMPLICI CONGETTURE, CHE PONGO IN MEZZO COME ARGOMENTO DI ULTERIORI INVESTIGAZIONI.
      PIÙ TARDI, LE DIVERSITÀ DI SPLENDORE OCCORRENTI IN MARTE ED IN VENERE, E LA CONSTATATA VARIAZIONE DEI DIAMETRI APPARENTI DEL SOLE E DELLA LUNA, AVENDO RESO INUTILE OGNI SFORZO PER EVITARE NEL SISTEMA DELL’UNIVERSO L’IRREGOLARITÀ E LA ASIMMETRIA PROVENIENTE DA MOVIMENTI ECCENTRICI, LA PARTE GEOMETRICA E PIÙ INTERESSANTE DEL SISTEMA DELLE SFERE DOVETTE CEDERE ALL’EVIDENZA DEI FENOMENI, E COMICIÒ IL TRIONFO DEGLI EPICICLI. LE SCUOLE ARISTOTELICHE ALLORA NON AVEVANO ANCORA CHIUSO L’OCCHIO E L’ORECCHIO AL LINGUAGGIO DELLA NATURA, ED I LORO DOGMI NON SI ERANO ANCORA CRISTALLIZZATI SUL MODELLO DELLO STAGIRITA E DE’ SUOI COMMENTATORI. VEDIAMO QUINDI SOSIGENE STESSO, UNO DEI PERIPATETICI, RICONOSCERE COME ULTERIORMENTE INAMMISSIBILE LA RIGOROSA SIMMETRIA DELL’UNIVERSO INTORNO AL CENTRO; E NON MENO LEALMENTE VEDIAMO PIÙ TARDI CONFESSATA LA STESSA COSA DA SIMPLICIO. QUEI NOBILI FILOSOFI, ACCOGLIENDO LA VERITÀ QUALE RISULTAVA DALL’OSSERVAZIONE EMPIRICA (ESEMPIO TROPPO POCO IMITATO DA CERTI MODERNI CAPISCUOLA), TENTARONO DI METTERE D’ACCORDO CON ESSA LE CONSEGUENZE CHE DERIVAVANO DAI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA LORO SCUOLA. DA QUESTA TENDENZA NACQUE UNA TRASFORMAZIONE DEL SISTEMA DELLE SFERE, NELLA QUALE FU AMMESSO L’EPICICLO SOTTO FORMA DI UNA SFERA MINORE INCASTRATA NELLA GROSSEZZA DELLE SFERE MAGGIORI. NELLA FIGURA 20, SIA O IL CENTRO DEL MONDO, ILKM UN DEFERENTE CONCENTRICO, I IL CENTRO DI UN EPICICLO; SE CON RAGGI UGUALI AD OA, OB DESCRIVIAMO INTORNO AD O DUE SUPERFICIE SFERICHE, BDCE E AFHG, E CONSIDERIAMO COME SFERA DEL PIANETA LO STRATO SFERICO FRA ESSE COMPRESO; SE INOLTRE IMMAGINIAMO CHE L’EPICICLO SI COSTITUISCA COME EQUATORE DI UNA SFERA MINORE AB COMPRESA NELLA GROSSEZZA DI QUELLO STRATO, E CHE SU TALE EQUATORE SI TROVI IL PIANETA; È PALESE, CHE LA ROTAZIONE SIMULTANEA DELLO STRATO SFERICO INTORNO ALL’ASSE DEL CIRCOLO ILKM E DELLA SFERA MINORE INTORNO ALL’ASSE DELL’EPICICLO I, PRODURRÀ LO STESSO EFFETTO, CHE IL MOVIMENTO DELL’EPICICLO SUL DEFERENTE, E DEL PIANETA SULL’EPICICLO. TALE È IL SISTEMA DELLE SFERE SOLIDE, QUALE SI TROVA, PER ESEMPIO, DESCRITTO DA ADRASTO PERIPATETICO NEGLI ESTRATTI CHE DI LUI HA DATO TEONE SMIRNEO NEL SUO LIBRO DELL’ASTRONOMIA, E QUALE FU RIPETUTO POI DA MOLTI SCRITTORI POSTERIORI FINO AL SECOLO XVII, CON O SENZA MODIFICAZIONI. QUESTA COSTRUZIONE FORSE POTEVA ANCORA, FINO AD UN CERTO PUNTO, CORRISPONDERE ALLE IDEE COSMOLOGICHE DEGLI ARISTOTELICI, ED IN TAL SENSO POTEVA ESSER CONSIDERATA COME UNA DERIVAZIONE DEL SISTEMA OMOCENTRICO. MA GEOMETRICAMENTE PARLANDO, AL SISTEMA OMOCENTRICO FU IMPLICITAMENTE E INTIERAMENTE RINUNZIATO DALL’ISTANTE IN CUI FU AMMESSO NELL’UNIVERSO UN SOLO MOVIMENTO ECCENTRICO RISPETTO AL CENTRO DEL MONDO; E LE SFERE SOLIDE, PIÙ CHE UNA FILIAZIONE DELLE DOTTRINE D’EUDOSSO, SONO UN TRAVESTIMENTO DI QUELLA DEGLI EPICICLI. VERA DOTTRINA OMOCENTRICA SI TROVA INVECE ANCORA PRESSO ALPETRAGIO ARABO, PRESSO GIROLAMO FRACASTORO, E PRESSO IL COSENTINO G. B. AMICI, DEI QUALI IL PRIMO NEL SECOLO XII, IL SECONDO ED IL TERZO NEL SECOLO XVI TENTARONO NUOVAMENTE DI SPIEGARE I MOVIMENTI CELESTI CON SFERE CONCENTRICHE, RIGETTANDO GLI ECCENTRI E IL MOTO EPICICLICO. MA QUESTI FRUTTI TARDIVI PIÙ NON APPARTENGONO ALLO SVILUPPO ORGANICO DELLA SCIENZA, E NON FORMANO PIÙ PARTE ESSENZIALE DELLA SUA STORIA. TERMINERÒ DUNQUE A QUESTO PUNTO LE MIE INDAGINI, E SARÒ PAGO, SE IL LETTORE NEL PERCORRERE LA PRESENTE MEMORIA AVRÀ PROVATO UNA PICCOLA PARTE DEL PIACERE, CHE IO HO PROVATO NELLO SCRIVERLA.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438