Quello poi che accade in questi casi, ed è manifesto alla vista, è verosimile accada anche agli altri (astri), sebbene non sia evidente all’osservazione. E non solo è verosimile, ma vero, perchè si manifesta nell’apparente anomalia del loro movimento da un giorno all’altro; mentre per la loro grandezza quale si vede, la differenza non è ovvia, perchè non molto grande è la loro escursione in alto e in basso, quella cioè che i matematici sogliono chiamare: movimento in profondità. Questo dunque essi non hanno cercato di spiegare, come quella (grandezza) sembri variare da un giorno all’altro, sebbene il problema ciò richiegga.
MA NON È NEPPUR LECITO DIRE, CHE A LORO SIA RIMASTA SCONOSCIUTA LA VARIAZIONE DELLE DISTANZE DI UN MEDESIMO ASTRO. INFATTI SEMBRA, CHE POLEMARCO CIZICENO LA CONOSCESSE, MA CHE NE ABBIA FATTO POCO CONTO, COME DI COSA INSENSIBILE, PERCHÈ EGLI PREFERIVA L’IPOTESI DELLE SFERE CONCENTRICHE AL CENTRO DELL’UNIVERSO. ED È MANIFESTO, CHE ANCHE ARISTOTELE NEI PROBLEMI FISICI162 TROVA A DUBITARE DELLE IPOTESI DEGLI ASTRONOMI PER QUESTO, CHE LA GRANDEZZA DEI PIANETI NON SEMBRA COSTANTE: DUNQUE NEPPUR EGLI FU INTIERAMENTE SODDISFATTO COLLE REVOLVENTI, SEBBENE LE ABBIA COLLOCATE CONCENTRICAMENTE ALL’UNIVERSO, DANDO LORO UN MOTO INTORNO AL CENTRO DI QUESTO163. ED INVERO SI VEDE, DA QUANTO DICE NEL XII DELLA METAFISICA, CHE EGLI NON STIMAVA SUFFICIENTE QUANTO FINO A LUI DAGLI ASTRONOMI ERA STATO DETTO INTORNO AL MOVIMENTO DEI PIANETI, PERCHÈ SI ESPRIME COSÌ164: «NOI ASSUMIAMO QUI PER VERO QUELLO CHE DICONO ALCUNI DEI MATEMATICI, NELLO SCOPO DI FARCI INTENDERE, E PER DETERMINARE IN QUALCHE MODO I NOSTRI PENSIERI INTORNO AL NUMERO (DEI MOVIMENTI CELESTI); DEL RESTO, POSSIAMO O FAR RICERCA NOI MEDESIMI, O PROFITTARE DELLE INFORMAZIONI ULTERIORI CHE POSSONO DARCI COLORO CHE SOGLIONO OCCUPARSI DI QUESTE COSE, TENENDO TUTTI IN CONTO, ACCOSTANDOCI PERÒ ALLA SENTENZA PIÙ CERTA». MA ENUMERATI NEL MEDESIMO LIBRO165 TUTTI I MOVIMENTI, AGGIUNGE: «E TALE SIA IL NUMERO DEI MOVIMENTI, ONDE CON PROBABILITÀ DOBBIAMO ASSUMERE, CHE LE ESSENZE ED I PRINCIPI IMMOBILI E SENSIBILI SIANO IN EGUAL NUMERO: QUAL SIA IL NECESSARIO (NUMERO), LASCEREMO DIRE AI PIÙ DOTTI DI NOI». LE PAROLE: E TALE SIA, E, CON PROBABILITÀ, E L’ABBANDONARE LA COSA AD ALTRI PIÙ DOTTI, INDICANO DUBITAZIONE INTORNO ALL’ARGOMENTO.
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