IN QUEL MEDESIMO TEMPO NON ERA ANCORA INTIERAMENTE CANCELLATO L’INFLUSSO, CHE SULLE IDEE AVEVA ESERCITATO L’ORAMAI ESTINTA SCUOLA PITAGORICA. MENO D’UN SECOLO PRIMA FILOLAO AVEVA INSEGNATO IN TEBE; LA SUA DOTTRINA DELLA TERRA E DELL’ANTITERRA, MOVENTISI DI CIRCOLAZIONE QUOTIDIANA INTORNO AL FUOCO CENTRALE DELL’UNIVERSO, CONTINUAVA AD AVERE I SUOI PARTIGIANI; ANZI ABBIAMO QUALCHE MOTIVO DI SUPPORRE, CHE PLATONE NEI SUOI ULTIMI ANNI NON FOSSE ALIENO DALL’ASSOCIARSI AL CONCETTO FILOLAICO, OD A QUALCHE ALTRO SIMILE169. DOPO FILOLAO, SPINTI DALLA NECESSITA DI NON DISCOSTARSI TROPPO DALLA REALTÀ DELLE COSE, ALTRI PITAGORICI ERANO STATI INDOTTI A RIUNIRE LA TERRA E L’ANTITERRA IN UN GLOBO SOLO, INCLUDENTE IL FUOCO CENTRALE NEL SUO SENO; SOSTITUENDO COSÌ ALLA RIVOLUZIONE QUOTIDIANA DI QUELLE, LA ROTAZIONE DIURNA DI QUESTO INTORNO AL CENTRO DEL MONDO. UN TAL MODO DI VEDERE EBBE PURE NELL’EPOCA QUI CONSIDERATA I SUOI SEGUACI, CHE ARISTOTELE NON CREDETTE INOPPORTUNO DI CONFUTARE170. ESSO COSTITUIVA EVIDENTEMENTE UN’IMPORTANTE PREPARAZIONE ALL’ULTERIORE CORSO DI SPECULAZIONE COSMOLOGICA, CHE CI PROPONIAMO DI DESCRIVERE. MA L’INFLUSSO DEI CONCETTI PITAGORICI SU QUESTO SVOLGIMENTO FU ANCHE MAGGIORE PER CIÒ CHE RESE FAMILIARE ALLE MENTI RIFLESSIVE L’IDEA, AL VOLGO QUASI INACCESSIBILE, DELLA MOBILITÀ DELLA TERRA; IDEA CHE SARÀ UN ETERNO TITOLO DI GLORIA PER QUELLI, CHE PRIMI OSARONO DI CONCEPIRLA.
2. Non mancarono certamente neppure in quel tempo altri, i quali condotti da propria riflessione, oppure guidati da osservazione più accurata dei fenomeni celesti, si scostarono più o meno dalle idee prevalenti nelle maggiori scuole, combinandole, modificandole, od ancora creandone di nuove.
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