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      QUALI IDEE AVESSE ERACLIDE PONTICO INTORNO AL MOVIMENTO DEI PIANETI SUPERIORI, NON RISULTA DALLE POCHE E SCARSE TESTIMONIANZE CHE ABBIAMO INTORNO AL SUO SISTEMA D’ASTRONOMIA. DAL SILENZIO CHE ESSE SERBANO INTORNO AI PIANETI SUPERIORI SI POTREBBE ARGOMENTARE CHE PER QUESTI EGLI NON SI SCOSTASSE DALL’OPINIONE DEGLI ALTRI PLATONICI, E PONESSE NELLA TERRA IL CENTRO DELLE LORO ORBITE174. MA QUESTA SAREBBE UNA CONCLUSIONE AFFRETTATA, E PER ORA DOBBIAMO LASCIARE LA COSA IN SOSPESO, ASPETTANDO LUCE DA ALTRE CONSIDERAZIONI.
      COMUNQUE SIA, IL SISTEMA DI ERACLIDE PONTICO CONTENEVA IN SÈ DIVERSE IDEE FONDAMENTALI, CHE HANNO DOVUTO FACILITARE DI MOLTO IL PASSAGGIO AL SISTEMA ELIOCENTRICO. COI PITAGORICI ESSO AVEVA COMUNE L’IDEA, TANTO DIFFICILE AD AFFERRARE, DI UN MOTO DELL’OSSERVATORE INTORNO AL CENTRO DEL MONDO. CON ICETA ED ECFANTO AVEA COMUNE L’IPOTESI DELLA ROTAZIONE DIURNA; PER LA QUALE D’UN TRATTO SI TROVARONO LIBERATI DA UNA ENORME E COMUNE COMPLICAZIONE TUTTI I MOVIMENTI CELESTI, RIDOTTI ORMAI ALLE LORO PROPRIE E VERE RIVOLUZIONI RISPETTO ALLA TERRA. PROPRIO INVECE AD ERACLIDE PONTICO ERA IL MOTO ELIOCENTRICO DI MERCURIO E DI VENERE, PER CUI SI VENIVA AD ATTRIBUIRE AL SOLE NELL’ECONOMIA GENERALE DEL COSMO UN CARATTERE IMPORTANTE FINO ALLORA NON AVVERTITO; QUELLO DI POTERE, COME LA TERRA, SERVIRE DI CENTRO ALLE CIRCOLAZIONI DEI PIANETI. E DA ULTIMO PER LA PRIMA VOLTA SI AMMETTEVA COME POSSIBILE, CHE NON SOLO IL CENTRO DEL MONDO, MA ANCHE UN ASTRO MOBILE E POSTO FUORI DI ESSO CENTRO, POTESSE SERVIRE ALLA SUA VOLTA COME CENTRO AI GIRI DI ALTRI CORPI CELESTI.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438