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      Dalla difficoltà concernente il moto e lo splendore di Venere, ebbe origine, come già si è accennato, l’ipotesi di Eraclide Pontico sul moto eliocentrico dei pianeti inferiori; dalle difficoltà concernenti il moto e lo splendore di Marte ebbero origine analoghe indagini per i pianeti superiori. Le grandi variazioni dello splendore apparente di quel pianeta, già bene note agli osservatori di quel tempo, erano da loro interpretate come indizio sicuro di corrispondenti variazioni nella distanza del pianeta dalla Terra; ed in questo senso erano considerate come un argomento capitale contro l’ipotesi omocentrica, secondo che narrava Eudemo176.
      6. A CHI SEGUE CON QUALCHE CONTINUITÀ LE APPARENZE DI MARTE PER UN CERTO NUMERO D’ANNI, TOSTO RISULTA EVIDENTE CHE LE EPOCHE DEL MASSIMO SPLENDORE, COINCIDONO CON QUELLE DELLE OPPOSIZIONI, CORRISPONDONO CIOÈ SEMPRE A QUEI TEMPI, IN CUI ESSO PIANETA OCCUPA NELLO ZODIACO IL LUOGO OPPOSTO A QUELLO DEL SOLE. E FACILE È CONCLUDERE, CHE IL PUNTO DELL’ORBITA PIÙ VICINO ALLA TERRA È OGNI VOLTA QUELLO, CHE SI TROVA IN DIREZIONE OPPOSTA AL SOLE.
      PER CHI VOLEVA ADUNQUE RAPPRESENTARE (SECONDO IL CONCETTO FIN ALLORA INVARIABILMENTE MANTENUTO DAGLI ASTRONOMI E DAI FISICI) IL MOTO DI MARTE CON UN GIRO CIRCOLARE ED UNIFORME, LA PRIMA CONSEGUENZA ERA QUESTA: CHE IL CENTRO DI TALE MOTO CIRCOLARE DOVEVA ESSERE COLLOCATO FUORI DELLA TERRA. COSÌ PER LA PRIMA VOLTA NELLE SPECULAZIONI COSMOGRAFICHE FU INTRODOTTO IL CONCETTO DELL’ECCENTRICO. SIA T LA TERRA FISSA NEL CENTRO DEL MONDO, E SIA IL CIRCOLO QR UN TALE ECCENTRICO, DI CUI IL CENTRO SIA IN O. CONDUCENDO PER T ED O IL DIAMETRO QR, MANIFESTAMENTE IL PUNTO Q SARÀ QUELLO CHE CORRISPONDE ALLA MINIMA DISTANZA DALLA TERRA, OD AL PERIGEO. DUNQUE NELLE OPPOSIZIONI MARTE SI TROVERÀ IN Q; IL SOLE SARÀ NELLA DIREZIONE OPPOSTA, CIOÈ IN QUALCHE PARTE DELLA LINEA TR. ORA, SE LE OPPOSIZIONI AVESSERO SEMPRE LUOGO NELLA STESSA PARTE DELLO ZODIACO, CIOÈ NELLA STESSA DIREZIONE COSTANTE TQ, QUESTA IPOTESI BASTEREBBE A SPIEGARE LE VARIAZIONI DELLO SPLENDORE. MA LE OPPOSIZIONI DI MARTE POSSONO ACCADERE IN TUTTI I LUOGHI DELLO ZODIACO. SE NE DEVE CONCLUDERE, CHE LA DIREZIONE DELLA MINIMA DISTANZA TQ NON È COSTANTE, CIOÈ CHE IL DIAMETRO RQ DELL’ECCENTRICO SI MUOVE INTORNO AL PUNTO FISSO T, IN MODO PERÒ CHE IL PUNTO PERIGEO Q RIMANGA SEMPRE OPPOSTO AL SOLE. NOI DOVREMO AMMETTERE PERTANTO, CHE IL PUNTO Q DELL’OPPOSIZIONE CIRCOLI INTORNO A T NELLO SPAZIO DI UN ANNO LUNGO L’ECLITTICA SECONDO L’ORDINE DIRETTO DEI SEGNI. INSIEME DOVRÀ GIRARE INTORNO A T IL CENTRO O DELL’ECCENTRICO ANCHE IN UN ANNO, PER MODO CHE DA NOI SIA VEDUTO PERENNEMENTE NELLA DIREZIONE DEL SOLE: E COL CENTRO O DOVREMO SUPPORRE CHE GIRI INTORNO A T TUTTO L’ECCENTRICO, QUASI FOSSE UN DISCO MATERIALE FISSATO INTORNO A T COME CARDINE. QUANDO DOPO TRE MESI IL CENTRO O SARÀ PASSATO IN O’ ED AVRÀ DESCRITTO UN QUARTO DI CIRCONFERENZA, Q SARA PASSATO IN Q’; R IN R’; E TUTTO L’ECCENTRICO AVRÀ PRESO LA POSIZIONE RAPPRESENTATA DAL CIRCOLO Q’R’.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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