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      7. L’AUTORE DI QUESTA GRANDE SCOPERTA, CHIUNQUE SIA STATO, NON DOVETTE TARDARE AD APPLICARLA ANCHE A GIOVE ED A SATURNO, ESTENDENDO COSÌ A TUTTI I PIANETI LA DISPOSIZIONE CHE ERACLIDE PONTICO ASSEGNAVA ALLE ORBITE DEI PIANETI INFERIORI. TUTTI DIVENTARONO SATELLITI DEL SOLE, DESCRIVENDO INTORNO AD ESSO LE LORO ORBITE SECONDARIE, NEL PERIODO DELLE RISPETTIVE RIVOLUZIONI SINODICHE; IL SOLE, CENTRO COMUNE A TUTTI, PORTAVA IN GIRO INTORNO ALLA TERRA SÈ MEDESIMO E QUELLE ORBITE, CON PERIODO D’UN ANNO. AL DI SOTTO, LA LUNA CONSERVAVA LA SUA ORBITA GEOCENTRICA INDIPENDENTE DA TUTTI GLI ALTRI CORPI CELESTI. COME SI VEDE, È QUESTO IL SISTEMA, CHE FU POI CHIAMATO TICONICO, DAL NOME DELL’ILLUSTRE ASTRONOMO CHE LO INVENTÒ UNA SECONDA VOLTA.
      DEL PRIMO AUTORE DI TALI IMPORTANTI DEDUZIONI NON È CONOSCIUTO IL NOME CON CERTEZZA, MA SOLO IL TEMPO. SI PUÒ DIRE CHE FU COETANEO DI ERACLIDE; E NON SENZA QUALCHE APPARENZA DI VERO SI POTREBBE CONGETTURARE, CHE SIA STATO ERACLIDE STESSO. MA SE ANCHE ERACLIDE NON INVENTÒ IL SISTEMA DI TICONE, CERTO LO CONOBBE, E MOLTO PROBABILMENTE LO ADOTTÒ, AGGIUNGENDOVI DI SUO L’IPOTESI DELLA ROTAZIONE TERRESTRE, DI CHE AVREMO LA NOTIZIA DA ERACLIDE STESSO. PRIMA PERÒ DI PASSARE ALLE PROVE STORICHE DI QUESTE AFFERMAZIONI, SARÀ NECESSARIO PREMETTERE ALCUNE NOTIZIE DIRETTE A PORTARE QUALCHE LUCE IN TUTTA QUESTA MATERIA ANCORA ABBASTANZA OSCURA.
      III. EPICICLI ED ECCENTRI MOBILI
      8. LA GRANDE SEMPLICITÀ ED ELEGANZA DEL NUOVO SISTEMA, PER CUI TUTTI I PIANETI MINORI VENIVANO ASSOGGETTATI ALLA MEDESIMA CONDIZIONE DI CIRCOLARE INTORNO AL SOLE, CUORE DELL’UNIVERSO, E SEDE DEL PRINCIPIO ANIMATORE DEL MONDO178, AVREBBE DOVUTO ESSERE UN ARGOMENTO POTENTE IN SUO FAVORE. TUTTAVIA ESSO NON EBBE L’ADESIONE DELLE DUE PRINCIPALI SCUOLE FILOSOFICHE CIOÈ DEGLI ACCADEMICI E DEI PERIPATETICI; E PIÙ TARDI NON EBBE NEPPURE L’ADESIONE DEGLI STOICI, A NON PARLARE DEGLI EPICUREI. IL FAR PORTARE IN GIRO INTORNO ALLA TERRA I CIRCOLI DESCRITTI DAI PIANETI, COME SE QUEI CIRCOLI FOSSERO IN QUALCHE MODO CONNESSI MATERIALMENTE COL SOLE, NON POTEVA ENTRARE NELLE IDEE DEI DISCEPOLI DI PLATONE. AI DISCEPOLI D’ARISTOTELE INVECE, PER CUI TUTTO IL CIELO ERA UN GRANDE E COMPLICATO MECCANISMO DI SFERE, UNA CONNESSIONE MATERIALE DEL SOLE COLLE ORBITE DEI PIANETI POTEVA SEMBRARE ACCETTABILE IN MASSIMA; DA LORO NON POTEVA INVECE AMMETTERSI, CHE UNA SFERA FOSSE INTERSECATA DA ALTRE SFERE, COME QUI AVVENIVA DELLA SFERA DEL SOLE, CHE INTERSECAVA QUELLE DI MERCURIO E DI VENERE. QUANDO POI, VERSO IL 270, BEROSO CALDEO VENNE A STABILIRSI IN COO, PORTANDO IN GRECIA LE DOTTRINE DELL’ASTROLOGIA GIUDIZIARIA, NON POTEVA TROVAR FAVORE PRESSO GLI ADEPTI DELLA NUOVA SCIENZA UN SISTEMA, IN CUI SI TURBAVA L’ORDINE CONCENTRICO DELLE SETTE SFERE, E DEI SETTE ASTRI DOMINATORI DEGLI UMANI EVENTI; ORDINE CHE FU ADOTTATO ANCHE DAGLI STOICI, E RITENUTO COME IL PIÙ ANTICO ED IL PIÙ VERO ANCHE DA IPPARCO E DA TOLOMEO. ANZI ALLORA SI PRESENTÒ IL PROBLEMA DI SPIEGARE LE ANOMALIE DEI MOTI PLANETARI SENZA TURBARE L’ORDINE PREDETTO, E SENZA SCONVOLGERE I PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’ASTROLOGIA.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438