11. ECCENTRI MOBILI. — L’ALTRA COMBINAZIONE DI MOVIMENTI RISULTANTE DAL SISTEMA TICONICO, QUELLA DEGLI ECCENTRI MOBILI, NON ACQUISTÒ NELL’ANTICA ASTRONOMIA QUELL’IMPORTANZA CHE EBBERO GLI EPICICLI; TANTO, CHE GLI STORICI DI QUESTA SCIENZA PARVERO DIMENTICARLA AFFATTO. LA LORO FORMA ORIGINARIA, CHE QUI SOPRA ABBIAMO DESCRITTA (§ 6), SUPPONEVA CHE IL CENTRO DELL’ECCENTRICO DOVESSE COINCIDERE COSTANTEMENTE COL SOLE, OD ALMENO ESSERE VEDUTO DALLA TERRA SEMPRE NELLA DIREZIONE DEL SOLE. DA TALE CONDIZIONE NON LI PROSCIOLSE NEPPURE APOLLONIO DI PERGA, IL QUALE È IL PIÙ ANTICO AUTORE CHE ABBIA FATTO MENZIONE ESPLICITA DEGLI ECCENTRI MOBILI, E STUDIÒ IL MODO, CON CUI DAI MEDESIMI SI PUÒ DEDURRE LA SPIEGAZIONE ED IL CALCOLO DELLE STAZIONI E DELLE RETROGRADAZIONI. PER APOLLONIO IL CENTRO DELL’ECCENTRICO MOBILE GIRA DI MOTO UNIFORME INTORNO ALLA TERRA NELLO SPAZIO DI UN ANNO; IN CONSEGUENZA IL SUO USO È LIMITATO ALLA TEORIA DEI PIANETI SUPERIORI. QUESTI SONO CONTRASSEGNI EVIDENTI CHE NON LASCIANO ALCUN DUBBIO CIRCA L’ORIGINE DELL’ECCENTRO MOBILE, E DANNO UNA PROVA INCONTRASTABILE, CHE GLI ECCENTRI SONO NATI DAL SISTEMA TICONICO, FUORI DEL QUALE SIMILI LIMITAZIONI NON AVREBBERO AVUTO ALCUN MOTIVO DI ESSERE. SOTTO TAL FORMA GLI ECCENTRI MOBILI NON SAREBBERO MAI STATI INVENTATI DAI GRECI, SE QUESTI IN UNA CERTA EPOCA ANTERIORE AD APOLLONIO NON AVESSERO CONOSCIUTO IL SISTEMA SUDDETTO. CIÒ SI VEDRÀ ANCHE MEGLIO NEL CAPITOLO SEGUENTE QUANDO SI DISCUTERANNO LE NOTIZIE LASCIATE DA APOLLONIO SU TALE ARGOMENTO.
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