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      D’un altro fatto Apollonio ci dà sicura testimonianza; ed è, che i Greci già al tempo suo avevano scoperto la relazione intima che esiste fra la teoria degli eccentri mobili e quella degli epicicli. Questa si enunzia dicendo, che se il movimento di un corpo celeste può essere rappresentato per mezzo dell’eccentro mobile, esso può altrettanto bene e con uguali risultati essere rappresentato per mezzo dell’ipotesi epiciclica. Cosicchè l’una e l’altra ipotesi, tanto diverse nella prima apparenza, geometricamente considerate si equivalgono nei loro effetti, e possono essere surrogate l’una all’altra indifferentemente.
     
      12. NELL’IPOTESI DELL’ECCENTRO MOBILE (VEDI LA PRIMA DELLE DUE FIGURE VICINE) SIA T IL LUOGO DELLA TERRA, ED INTORNO AD ESSA SI AGGIRI CONCENTRICAMENTE NEL CIRCOLO SS’ IL CENTRO S DELL’ECCENTRICO MOBILE, IN GUISA CHE LA RETTA CONDOTTA DA T AD S GIACCIA SEMPRE NELLA DIREZIONE DEL SOLE, MOVENDOSI DI MOTO DIRETTO SECONDO L’ORDINE NATURALE DEI SEGNI. DAL CENTRO S DESCRIVIAMO L’ECCENTRICO, E SUPPONIAMO SIA RAPPRESENTATO DAL CIRCOLO CC’. CONDUCENDO LA RETTA TS E PROLUNGANDOLA IN C, SARÀ IN QUEL MOMENTO C IL LUOGO DELL’APOGEO DELL’ECCENTRICO. SE POI METTIAMO CHE IL PIANETA SI TROVI ALLORA SUL SUO ECCENTRICO IN D, PERCORRENDOLO IN SENSO OPPOSTO ALL’ORDINE DEI SEGNI, L’ANGOLO CSD, O L’ARCO CD CONTATO DALL’APOGEO SECONDO L’ORDINE INVERSO DEI SEGNI SARÀ L’ARGOMENTO DELL’ANOMALIA, CHE PIÙ BREVEMENTE DESIGNEREMO COL NOME DI ANOMALIA: E IL PIANETA DALLA TERRA T SARÀ VEDUTO NELLA DIREZIONE TD.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





Apollonio Greci